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Djokovic ammette di aver violato l'isolamento da positivo al Covid: 'Un errore di giudizio, ma voglio giocare'
Queste notizie non veritiere devono essere corrette, soprattutto per fugare le perplessità sulla mia presenza in Australia, e per puntualizzare alcuni aspetti che sono molto dolorosi e preoccupano la mia famiglia.
Voglio sottolineare che mi sono impegnato molto per assicurare che tutti intorno a me fossero nella massima sicurezza e mi sono impegnato a rispettare i miei obblighi relativi ai test. Ho assistito a una partita di basket a Belgrado lo scorso 14 dicembre, dopo la quale mi è stato detto che parecchi individui sono risultati positivo al COVID-19. Nonostante non avessi alcun sintomo, ho fatto un test antigenico il 16 dicembre ed è risultato negativo, e per essere ancora più sicuro, lo stesso giorno mi sono sottoposto ad un test PCR ufficiale.
Il giorno seguente ho partecipato a un evento tennistico a Belgrado per consegnare premi a un gruppo di bambini e ho fatto un test antigenico rapido prima di partecipare all'evento. Il test è risultato negativo. Ero asintomatico, mi sentivo bene e non ho ricevuto la notifica del risultato positivo del test PCR fino a dopo la fine di quell'evento. Il giorno seguente, il 18 dicembre, ero al mio centro tennis a Belgrado per assolvere a un impegno che avevo preso tanto tempo prima con L'Equipe per un'intervista e un servizio fotografico. Ho cancellato tutti gli altri eventi per la giornata, tranne l'intervista. Mi sentivo in obbligo di farla perché non volevo deludere i giornalisti, ma mi sono assicurato di essere rimasto a debita distanza e ho indossato la mascherina ad eccezione dei momenti nei quali sono state scattate le fotografie. Mentre tornavo a casa dopo l'intervista per procedere al mio isolamento, ho valutato di aver commesso un errore di giudizio e sono pronto ad accettare che avrei dovuto rimandare l'impegno. Per quel che riguarda la mia dichiarazione di viaggio, è stata compilata per me dal mio team – come ho detto agli ufficiali di frontiera al mio arrivo – e il mio agente si scusa sinceramente per l'errore amministrativo nel selezionare la casella sbagliata in relazione ai miei viaggi prima del mio trasferimento in Australia. È stato un errore e certamente in buona fede. Stiamo attraversando un periodo molto difficile in questa pandemia e qualche volta questi errori possono accadere. Oggi il mio team ha fornito informazioni supplementari al Governo australiano per chiarire questa questione. Sebbene ritengo sia stato importante puntualizzare questi aspetti e chiarire le informazioni errate che circolano, non faro più alcuna dichiarazione per rispetto al Governo australiano, alle loro autorità e al processo in corso.
È sempre un onore e un privilegio giocare all'Australian Open. Questo torneo è adorato dai giocatori, dai tifosi e dalla comunità, non solamente in Australia, ma in tutto il mondo e voglio avere la possibilità di competere contro i migliori giocatori del mondo ed esibirmi davanti a uno dei migliori pubblici del mondo".
Intanto Djokovic si allena a Melbourne, mentre il governo australiano continua a rimandare la decisione definitiva (che era attesa per oggi) sulla legittimità o meno della sua permanenza in Australia con la conseguente disputa dell'Open.