Juventus, il piano se partisse Bremer: Djaló, Huijsen e il mercato
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Il rinnovo c'è stato e un'intesa è stata raggiunta pure relativamente in fretta. Anche perché nel prolungare il contratto e spalmando così i costi pesanti a bilancio, l'entourage di Gleison Bremer e la dirigenza della Juventus hanno concordato una valutazione ritenuta congrua per il club e pure dagli agenti del difensore brasiliano nel caso in cui dovesse arrivare un'offerta dall'estero. E dalla Premier in particolare. Perché è quella la destinazione da sempre nei piani di Bremer, per quanto il suo tempo alla Juve sia tutt'altro che ritenuto concluso, nel caso in cui il Manchester United o un altro club dovesse concretizzare il proprio interesse trasformandolo in un'offerta da almeno 70 milioni allora tutte le parti in causa la prenderebbero in considerazione. Con la coppia Giuntoli-Manna che quindi lavora anche per non farsi cogliere impreparata. Un primo tassello è già stato inserito in organico, è Tiago Djaló: colpo anticipato di sei mesi per anticipare la concorrenza, l'uomo giusto nei piani della Juve per diventare il futuro perno della difesa bianconera, forse proprio più in ottica di una partenza di Bremer che non solo per colmare il vuoto numerico che lascerà Alex Sandro. Un colpo importante, che non potrà restare l'unico se poi il numero 3 bianconero dovesse andare via. NEL MIRINO - Prima di tutto, si lavora sul mercato dei parametri zero. C'è Mario Hermoso in tal senso a occupare i primi posti della lista bianconera, profilo d'esperienza e affidabilità che farebbe proprio al caso della Juve. C'è ancora Lloyd Kelly del Bournemouth sotto osservazione, il rinnovo non arriva e alla Continassa si rimane assolutamente vigili. Mentre tra i profili di primo piano, per cui servirebbe un investimento molto (molto) importante che in questo momento non appare all'orizzonte, piacciono in particolar modo Alessandro Buongiorno (ma la bandiera granata non apre per ora al clamoroso salto della barricata torinese) e Giorgio Scalvini. Anche se si continua a guardare in casa propria, perché l'evoluzione di Dean Huijsen rappresenta ciò che più interessa e serve in casa Juve: specialmente se il post-Bremer si potrà programmare tra 18 e non tra 6 mesi.