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Divise horror e cattiveria: l'Inter Miami di Beckham ko al debutto in MLS. Ma il mercato fa sognare: serve 'un Ibra'
STILE SUDAMERICANO - Tanta voglia, tanta aggressività, un po' di nervosismo: questo hanno mostrato in campo gli uomini di Diego Alonso, uruguagio di Montevideo, vincitore di due Concacaf Champions League sulle panchine di Pachuca e Monterrey. Uno stile sudamericano, quindi, per Rodolfo Pizarro e compagni, che vede nel difensore centrale Jorge Figal, prelevato dall'Indipendente, la perfetta reincarnazione: chiedere all'ex obiettivo della Fiorentina Diego Rosso, spinto, in due occasioni, sui cartelloni pubblicitari con la palla già fuori dal campo...
LIMITI TECNICI - Aggressività, quindi, ma tanti, troppi limiti tecnici. Tutte sbagliate le scelte del numero 10, Rodolfo Pizarro, tanto movimento, tanta corsa e velocità, per Robbie Robinson, prima scelta al draft, ma anche tantissimi errori con il pallone tra i piedi. La linea difensiva non si muove in maniera omogenea, lasciando il fianco, soprattutto nel secondo tempo, alle scorribande di Rossi e Brian Rodriguez. Un cantiere aperto, insomma, com'è normale che sia per una squadra costruita ex novo. Ma che, in termini puramente estetici, sembra lontano da quello che vuole, e che ha rappresentato in campo, Beckham. Che può sperare ancora in un colpo dal mercato...
SOGNO MERCATO - Sì, i tifosi dell'Inter Miami sognano. L'attacco è spuntato, o meglio, va migliorato: il titolare doveva essere Julio Carranza, argentino arrivato dal Banfield, ma sarà ai box fino a maggio; gli altri membri del reparto offensivo non danno troppe garanzie: Agudelo, Kiesewitter, oltre alla già nominata prima scelta al SuperDraft, non sembrano pronti. E quindi? Quindi il mercato, con uno slot da Designate Player da assegnare e con un Beckham che sogna in grande, che può portare un grande centravanti, capace da solo di mettere le cose a posto, come capitato a Ibra al Milan. Quindi male la prima, ma la situazione si può sistemare, l'uomo in panchina è una garanzia, la sua carriera parla per sé. Solo una cosa, fino a fine stagione, non si potrà cambiare: la divisa. Maglia bianca e pantaloncino rosa pallido: quello accompagnerà tutti, tifosi e non, fino alla fine dell'anno, purtroppo. Come Gordon Ramsay, tifoso della nuova franchigia, presente ieri a Los Angeles. Ecco, l'Inter Miami sembra la sua carbonara: il piatto, sulla carta, è buono, ma se non lo prepari bene...