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Disastro Mondiale donne. Per il dopo Bertolini, idea Nicolato. Panico e Bavagnoli outsider, Stramaccioni rinuncia
Il Mondiale di quattro anni fa, dove approdammo ai quarti, è stata l’eccezione. La regola, con questo c.t. e con il suo gruppo di sopravvalutate, è uscire ai gironi dell’Europeo (tredici mesi fa) e della Coppa del Mondo (ieri). Nel frattempo le calciatrici sono diventate professioniste senza, per questo, migliorare sia collettivamente, sia individualmente. Anzi, le migliori di quattro anni fa (Giugliano, Bonansea, Girelli, Giacinti) sono state le peggiori questa volta, dimostrando che personalità e maturità o non ci sono o non arrivano.
Disastro è la sola parola con cui si può definire la spedizione azzurra, senza la presenza del presidente federale (e passi), ma anche senza il conforto di un consigliere del gran sinedrio. All’omissione formale, si era aggiunta quella sostanziale. Bertolini andava esonerata un anno fa, non ha avuto senso lasciarle un altro anno in cui non ha saputo rinnovare la squadra e creare alternative. Sono tutti bravi a inserire Beccari o Dragoni (la seconda un piccolo fenomeno), bisogna trovare il modo di mettere nelle gambe e nella testa anche di ragazze come Orsi, minuti ed esperienza. Chiamata, causa infortunio di Salvai, a sostituirla, Orsi contro il Sudafrica ha firmato un’autorete clamorosa e, nella ripresa, è stata bucata altre due volte dalla sua parte. Tutte da buttare? Lo vedrà il nuovo c.t. Ma la tabula rasa dello staff tecnico e sportivo si impone. Come sempre dopo una clamorosa sconfitta.
Non è un mistero per nessuno che, per il posto di Milena Bertolini, i federali stiano pensando ad un tecnico maschio. Uno, Alberigo Evani, si è chiamato fuori dalla corsa ed è stato meglio così. Un allenatore che sostiene di non volere fare un passo indietro guidando le donne, è giusto che vada altrove, possibilmente anche fuori dai ruoli della Federazione. Un altro nome è quello di Paolo Nicolato, ex c.t. dell’Under 21. Se è vero che la sua carriera di tecnico è cominciata nel calcio femminile (San Martino e Bussolengo nel Veronese) è altrettanto vero che è reduce da un’avventura - l’Europeo con l’Under 21, appunto - fallimentare almeno quanto quella di Bertolini. Insomma, a livello di immagine, non propriamente il massimo.
Solo come outsider, invece, circolano i nomi di due allenatrici. Il primo è quello di Patrizia Panico, ex c.t. dell’Under 15 maschile, ex Fiorentina donne, attualmente libera. Il secondo è il nome di Elisabetta Bavagnoli, responsabile tecnica della Roma, e fino all’anno scorso sulla panchina delle giallorosse con le quali ha vinto la Coppa Italia. Andrea Stramaccioni, invece, ha declinato gentilmente e “rispettosamente” le prime avance perché non si sente adatto ad un’esperienza del genere. Andrea è stato bravo e sincero. Per fare l’allenatore della Nazionale femminile serve uno che ci metta anima, corpo, competenza, empatia e passione. Non sarà facile, ma ricominciare è obbligatorio.