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    Italia, sfascio europeo dopo 15 anni: colpa dei presidenti. Conte, salvaci tu

    Italia, sfascio europeo dopo 15 anni: colpa dei presidenti. Conte, salvaci tu

    Si sfascia la Lazio e tira giù con sé, metaforicamente, tutto il calcio italiano: da quindici anni non capitava che fossimo senza squadre ai quarti di finale in ogni competizione europea. Un disastro, benché la differenza tra un’eliminazione e l’altra sia sensibile: c’è chi è andato fuori senza meritarlo e con il rammarico di avere avuto arbitraggi contrari, come la Juve; c’è chi ha affrontato la Coppa con la testa (e soprattutto con alcuni uomini) già concentrati sul campionato, come il Napoli; c’è chi non ha l’organico per competere con certe avversarie, come la Roma (col Real) e la Fiorentina (col Tottenham). Poi c’è la Lazio, che è un caso a parte.
     
    La Lazio, abbandonata dai tifosi, è stata fatta fuori dallo Sparta Praga, che è venuto a maramaldeggiare all’Olimpico: una vergogna. Il fallimento biancoceleste, come spesso accade quando arrivano risultati così negativi, ha tanti responsabili, dall’allenatore ai giocatori, ma uno li batte tutti: Lotito. Il quale l’estate scorsa non ha rafforzato l’organico a sufficienza, s’è fatto sbattere fuori al preliminare di Champions, ha perseverato a gennaio evitando ancora una volta di immettere energie fresche e importanti nel gruppo di Pioli. Quasi una provocazione per quelle migliaia di tifosi che ogni volta soffrono a restare fuori dall’Olimpico, eppure lo fanno, per dimostrare la propria compattezza innanzitutto proprio a Lotito.
     
    Lotito diventa così l’emblema del nostro calcio, portato allo stremo da presidenti poco lungimiranti, che negli ultimi vent’anni hanno pensato solo al loro interesse personale (vincere subito) senza guardare a quello collettivo (avere un campionato più equilibrato, ad esempio, aumenta il valore del prodotto calcio e quindi dei diritti televisivi). Hanno speso, anzi sperperato tutto in calciatori spesso modesti e adesso ne pagano le conseguenze. L’eccezione è la Juve, che nel frattempo si è costruita qualcosa di grandioso: uno stadio bello nuovo, utile per portare denaro (e anche punti).
     
    Il paradosso è che, in questa stagione di crisi nera, l’Italia del calcio debba chiedere aiuto proprio a Conte, ovvero al commissario tecnico al quale è stata negata la possibilità di effettuare gli stage azzurri e che si è anche visto respingere la richiesta di anticipo della finale di Coppa Italia per poter cominciare nei tempi corretti la preparazione per gli Europei francesi. Tutti coloro che gli hanno messo i bastoni tra le ruote, oggi si rimettono nelle sue mani.
     
    Conte salvaci tu, insomma. E quando lo avrai fatto, vai pure al Chelsea.


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    Stefano Agresti 

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