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Disastro Ferrari: meglio per la Juve
ERRORI DI STRATEGIA - Scrive Mensurati su Repubblica: "Dal punto di vista strategico qualche responsabilità c’è. Ed è su questo che Marchionne e Arrivabene farebbero bene a ragionare in vista delle prossime (difficili) gare. Perché l’impressione che si è avuta è che la partenza sia stata preparata dal team in modo approssimativo, e che alla fine Vettel e Raikkonen abbiano agito - in quell’inferno che è una partenza di F1 sotto la pioggia, di notte - assecondando l'istinto invece delle indicazioni ricevute".
CI FOSSE STATO AGNELLI... - Problemi di strategia e di gestione degli uomini quindi. Delle loro tensioni e delle loro abilità. Con tutto il rispetto per le capacità di Maurizio Arrivabene, Team Principal della Ferrari (nonché membro del Cda della Juventus), in questo momento tornano in mente i rumors che, qualche mese fa, riferivano di un possibile approdo di Andrea Agnelli a Maranello. E si pensa a quanto sarebbero servite, alla Ferrari, le capacità di gestione delle dinamiche di una squadra vincente che il presidente della Juventus ha dimostrato di avere.
FEDELTA' ALLA JUVE - Occasione sfumata per i tifosi ferraristi, pericolo scampato per i tifosi bianconeri. "Questo gruppo dirigente, formato dal sottoscritto, dal vicepresidente Pavel Nedved, dall'amministratore delegato Giuseppe Marotta e dal direttore sportivo Fabio Paratici, ha intenzione di continuare a far crescere la Juventus ancora per parecchio tempo", disse Agnelli a marzo. Aveva ragione: la fiducia di Elkann e la presidenza dell'Eca rafforzano ancora di più il suo ruolo e il suo legame con il calcio e con la Juventus, anche al di là di un'eventuale inibizione nell'ambito dell'inchiesta Figc sul caso dei biglietti agli ultras. Con buona pace, per il momento, della Ferrari. Poi, in futuro, chissà...