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Disastro Chelsea col City, ma Sarri non ha tempo per creare un nuovo Napoli
A prescindere dal Manchester City che, probabilmente, si giocherà alla pari con il Liverpool la Premier League, il Chelsea attuale è ben poca cosa. Lo è per l’organico (mancavano cinque titolari), lo è perché i nazionali che arrivano dopo il Mondiale vogliono quasi tutti andare via (Hazard e Courtois sicuramente) e il fenomeno produce instabilità, lo è perché Sarri ha cominciato a lavorare tardi, lo è perché i meccanismi visti con il Napoli esigono tempo. Tempo, però, non ce n’è. Fra meno di una settimana comincia il campionato e la squadra manca di molto se non di tutto
In difesa, per esempio, si sono rivisti David Luiz, un epurato di Conte, che ha saltato la seconda metà della stagione passata, e Rudiger. Per me i due non sono affidabili e lo si è capito non solo nei due gol di Aguero, ma anche nelle molte ripartenze concesse - in questi casi non per colpa loro - agli uomini di Guardiola. Leggere per credere. L’1-0 è nato da un’azione personale di Foden che, giunto al limite dell’area, pur non essendo contrastato da David Luiz, ha servito Aguero sul corto. L’argentino non solo ha avuto il tempo di controllare, aggiustandosi la palla per il tiro, ma anche di indirizzarla alla sinistra di Caballero. E’ accaduto perché Aguero, alla pari di Foden, non è stato affrontato, contratto, pressato, impedito dall’opposizione di Rudiger. Come se l’ex giallorosso lo marcasse a due metri di distanza. Questo avveniva al 13’ e ha indirizzato la partita.
Ma il peggio, per il Chelsea e i suoi difensori centrali, è successo nella ripresa. Detto che anche Alonso non ha brillato in fase difensiva, la realizzazione del secondo gol è stato tanto spettacolare (soprattutto per l’assist di Bernardo Silva) quanto ingenua per le modalità con cui Luiz e Rudiger si sono fatti sorprendere. Aguero, infatti, è andato a raccogliere palla alle loro spalle, prima di depositarla tra palo e portiere. Male anche la prima ufficiale di Jorginho. Pochi i palloni giocati, due - quasi letali - i palloni persi a metà campo. E’ vero che lo scarico della palla si fa se i compagni si muovono e determinano i triangoli, ma è vero anche che il suo leziosismo ha favorito il pressing iniziale del City.
Sul piano del confronto non c’è stata partita. Troppo facile per i ragazzi di Guardiola recuperare palla e far scattare la ripartenza (è accaduto anche nell’azione che ha determinato il secondo gol). Al contrario, laborioso per il Chelsea reperire il tempo della giocata utile. Il primo tiro in porta è del 34’ (Hudson Odoi), l’unica occasione pericolosa (all’88’) quella creata da Barkley per Abraham, sventata da Bravo con una tempestiva uscita nell’area del portiere. Ma a quel punto il City sarebbe potuto essere sul 5-0.
Una volta si diceva “troppo brutto per essere vero”. Più che una speranza, per il Chelsea di Sarri è un auspicio. Quando è al completo, la squadra possiede qualità, vigore e corsa. Ma il gioco del tecnico toscano è soprattutto possesso e nel suo centrocampo non sono in troppi i calciatori dotati di palleggio. Tuttavia non ci sono alternative: per insegnare, oltre alla disponibilità degli interpreti, serve il lavoro, l’unica cosa che non spaventa Sarri. Lui è anche dotato di pazienza. L’importante è che ce l’abbia l’intero ambiente perché vincere con questo Chelsea o, peggio, con un Chelsea ridimensionato, non è solo difficile. E’ quasi impossibile.
@gia_pad