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  • Disastro Benevento, i campioni d'inverno  sono a -11 dal primo posto: le colpe di Carli e una piazza delusa

    Disastro Benevento, i campioni d'inverno sono a -11 dal primo posto: le colpe di Carli e una piazza delusa

    • Alessandro Di Gioia
    Il Benevento è sprofondato nel giro di poco più di due mesi. Una squadra che, al termine dell'andata nel Girone C di Serie C, guidava la classifica da campione d'inverno, con la netta possibilità di centrare una promozione diretta che avrebbe riportato le Streghe in Serie B dopo la doppia retrocessione dalla Serie A in due anni e solo uno di Purgatorio, si è sciolta su se stessa ed è crollata nel 2025: l'ultima vittoria infatti è datata 5 gennaio, contro il Catania, quando i sanniti erano ancora primi, dopodiché sono arrivate nove partite senza successi, con sette pareggi e due sconfitte, che li hanno fatti sprofondare al quarto posto, piazzamento che varrebbe soltanto i sedicesimi di finale ai playoff, dietro ad Audace Cerignola, Avellino e Monopoli, a -11 dalla vetta (era -14 prima dell'esclusione della Turris).

    LA ROSA PIU' COSTOSA - Una squadra completamente slegata, che ha perso le certezze che l’avevano portata addirittura a tagliare il traguardo di campioni d’inverno: un disastro che si nota anche in campo, con la rosa più costosa del campionato, con un valore di cartellini da quasi 10 milioni di euro. Calciatori da serie superiori, del calibro di Nunziante, Tosca, Viviani, Acampora e Lamesta, ma anche giovani promettenti, come Prisco e Perlingieri, che in campo non riescono più a farsi valere come avevano abituato.

    IL CAMBIO IN PANCHINA - Dulcis in fundo, un cambio in panchina che non ha sortito nessun effetto. Anzi, la squadra che balbettava con Gaetano Auteri è peggiorata con Michele Pazienza, sia sotto l’aspetto tecnico che di atteggiamento, nonostante la profonda differenza di filosofia tra un vecchio guru della categoria e un tecnico new age, autore di una grande stagione alla guida dell'Avellino prima dell'addio polemico. Nonostante Il cambio sia avvenuto con un calendario più che agevole, per permettere al nuovo allenatore di lavorare più serenamente sulle nuove idee: la scintilla tanto cercata nell'ultimo periodo in Irpina non si è accesa nemmeno nel Sannio, e l'epilogo è stato il medesimo, l'esonero con il ritorno dell'ex Messina.

    LE COLPE DI CARLI - Manca un mese alla fine delle ostilità, spareggi promozione esclusi, ma la situazione ambientale è pessima: la piazza è profondamente delusa e l'idea di affrontare i playoff con questo umore è deleteria, oltre al fatto che la squadra non ha più le certezze tecniche e di campo di qualche tempo fa. La chiosa è da riservare al direttore tecnico, l'ex Empoli e Cagliari, Marcello Carli, grande talent scout di talenti e allenatori, come dimostrano Barella, Vicario e Sarri: gli obiettivi al suo arrivo erano quelli di ridurre le spese e  tentare la risalita dalla Serie C, al momento entrambi lontani dalla realizzazione. 
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