Diritto in gol: il mercato e il problema delle norme nazionali
Cataliotti il mercato del calcio è ormai un fenomeno globale e sempre più importanti stanno diventando le competenze specifiche per poterne far parte a pieno titolo. Dove sta andando il calciomercato?
Sta andando in tutte le direzioni e, contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, coloro che muovono calciatori in entrata e in uscita, che siano agenti o direttori sportivi, sempre di più devono essere preparati sulle norme giuridico-calcistiche e ferrati nelle lingue straniere.
Ci faccia un esempio.
Il più semplice che potrei fare è il seguente: i contratti dei calciatori devono essere redatti seguendo i principi delle norme della FIFA, ma le peculiarità degli stessi sono dettate dalle norme nazionali di ogni singola Federazione. In Italia, ad esempio, la redazione di un contratto di prestazione sportiva di un calciatore di serie A deve seguire pedissequamente i dettami di cui all'Accordo Collettivo sottoscritto da Aic, Lega serie A e FIGC, per cui un contratto deve essere depositato entro 10 giorni in Lega, ecc. Ma se il contratto dovesse essere firmato in altra Federazione? Ecco che occorrerà prendere in mano i regolamenti nazionali dove il calciatore dovrà essere tesserato e ingaggiato; potranno cambiare i tempi di deposito, la composizione della retribuzione (in Italia può essere fissa, oppure fissa e variabile), il tetto minimo e massimo degli ingaggi, la durata dello stesso contratto (in alcune Federazioni, come in Spagna, la durata massima supera i 5 anni "consigliati" dalla FIFA). La conoscenza di tutte le norme è impossibile ed è uno dei motivi per i quali le alleanze tra agenti stranieri sono sempre più frequenti. Competenze giuridico-calcistiche sulle norme contrattuali, posizione già forte sul mercato di riferimento e conoscenza della lingua del Paese in cui l'operazione va portata a termine sono i motivi che spingono un agente straniero a interpellarne uno "domiciliatario".
Ma i principi generali sui contratti che ogni Federazione deve rispettare quali sono?
Sono quelli di cui ogni Federazione deve tener conto, seppure nel rispetto della propria legislazione nazionale e dei contratti collettivi. La FIFA detta, in particolare, i seguenti principi: il principio secondo cui i contratti devono essere rispettati, quello secondo cui i contratti possono essere risolti da entrambe le parti senza conseguenze ove sussista una giusta causa o una giusta causa sportiva (meno del 10% delle partite ufficiali disputate; facoltà di risoluzione, quest'ultima, riconosciuta solo ai calciatori affermati), quello secondo cui i contratti non possono essere risolti nel corso della stagione agonistica, quello secondo cui in caso di risoluzione di un contratto senza giusta causa sia prevista la corresponsione di un indennizzo e/o sanzioni sportive nei confronti della parte inadempiente.
E la nostra prossima finestra di mercato riserverà colpi importanti?
Penso di sì, anche perchè ci sono diversi nostri talenti impegnati all'estero che prima o poi (magari già in gennaio) potrebbero tornare in Italia (e il calcio italiano avrebbe bisogno di ritrovare, ad esempio, campioni come Diamanti, Immobile e Cerci, solo per citarne alcuni!) a dimostrare il loro indubbio valore e quelli che, viceversa, trovando poco spazio nelle nostre compagini nazionali, preferirebbero emigrare verso lidi più fortunati.