AFP/Getty Images
Diritto in gol: lo volevano Juve e Milan, però il 17enne Neves firma un contratto pro con il Porto. Ma a quell'età si può?
Partiamo da una domanda facile. I giovani calciatori possono quindi diventare professionisti in giovanissima età? "La risposta è affermativa. Secondo le normative della FIFA, infatti, i calciatori al di sotto dei 18 anni possono sì stipulare contratti da professionisti, ma tali contratti - è opportuno sottolinearlo - non potranno avere durata superiore ai tre anni.Ecco, quindi, come nel caso di Ruben Neves, che i contratti, non potendo avere durata superiore ai tre anni, dovranno essere rinnovati se ancora il calciatore sia un minore. Va evidenziato, inoltre, che eventuali clausole che sanciscano un periodo contrattuale più esteso rispetto ai tre anni non saranno ritenute valide. In pratica, la FIFA non ammette nessuna deroga alla norma. La durata massima dei contratti dei calciatori maggiorenni, viceversa, è fissata a cinque anni, ma una durata superiore può essere ammessa se conforme alle leggi nazionali di una determinata federazione. In Spagna, ad es., la durata può essere superiore ai 5 anni così come in altre Federazioni calcistiche".
In Italia a quanti anni si può stipulare il primo contratto da professionisti? E negli altri Paesi?
"In italia il calciatore sin dal compimento del 16° anno di età potrebbe stipulare il primo contratto da professionista, contratto che, in particolare, il giovane di serie (vale a dire, il calciatore giovane tesserato presso una società professionistica) potrebbe aver diritto di stipulare, quando abbia disputato un certo numero di partite in prima squadra: ad es. se abbia preso parte ad almeno 10 gare di campionato o di Coppa Italia in serie A, avrà diritto ad acquisire lo status di calciatore professionista di serie A mediante la sottoscrizione del primo contratto da professionista. Negli altri Paesi l'età minima in linea di principio rimane quella suddetta, anche perché prima dei 16 anni risulta pure difficile ipotizzare che un calciatore abbia già raggiunto la maturazione fisica e tecnica per poter acquisire lo status di professionista".
Quanto, infine, alla clausola rescissioria pari a 40 milioni fissata dal Porto sul contratto del giovane Neves, non le sembra essere una cifra fuori mercato?
"Se da una parte il giovane calciatore è tecnicamente da valutare come uno dei migliori talenti a livello mondiale, dall'altra la cifra della c.d clausola di recesso così elevata può trovare le sue ragioni d'essere nella volontà del Porto proprio di mettere il calciatore fuori mercato dissuadendo le altre società dalla tentazione di acquistare il calciatore in costanza di contratto. In un'ultima analisi, va detto che tale clausola di rescissione, che trova le proprie origini e il proprio fondamento giuridico nell'ordinamento spagnolo, ha sollecitato un dibattito giurisprudenziale sulla natura e sull'inquadramento giuridico della stessa tuttora aperto anche in Italia".