Diritti tv: multa di 50 milioni a Mediaset
Secondo l'Autorità, l’intesa si è realizzata sostituendo con una soluzione concordata l’esito dell’assegnazione dei pacchetti A, B e D che discendeva dal confronto delle offerte presentate dai broadcaster il 5 giugno di quello stesso anno. La Lega calcio, su suggerimento di Infront, invece di aggiudicare su questa base i diritti ha promosso – secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - una soluzione negoziale che, in contrasto con le regole del bando, ha recepito l’assegnazione concordata con i due principali concorrenti. RTI/Mediaset Premium ha condiviso la soluzione concordata per l’assegnazione dei diritti fin dall’apertura delle buste, in ragione delle offerte da essa presentate. Né l’autorizzazione ricevuta a concedere la sub-licenza sul pacchetto D avrebbe potuto ingenerare alcun affidamento sulla liceità delle condotte assunte dalle parti, emerse solo in seguito agli accertamenti ispettivi svolti dall’Autorità. Quanto a Sky, benché abbia aderito in ultimo al disegno di spartizione, ha assunto all’inizio un atteggiamento nettamente contrario alle iniziative delle altre parti ed è stata “indotta” all’intesa anche dal loro comportamento, per mantenere poi un “atteggiamento collaborativo” nei confronti dell’Agcm.
LA NOTA DI MEDIASET -
L’ANTITRUST INCORAGGIA IL TRUST
Mediaset è letteralmente allibita dall’odierna decisione dell’Antitrust. Infondata, basata su un teorema costruito sulla sabbia e del tutto privo di qualsiasi riscontro probatorio. Decisione su cui Mediaset ricorrerà immediatamente nelle sedi competenti con istanza urgente di sospensiva, certa di un esito ben diverso.
La disparità di trattamento tra i vari soggetti coinvolti - marchiana quella tra Mediaset e Sky - poiché si parla di “ripartizione del mercato”, è priva di qualsiasi giustificazione. Di più: la ricostruzione dei fatti da parte dell’Agcm esplicita che l’Autorità avrebbe invece auspicato l’eliminazione del secondo soggetto assegnatario dei diritti, Mediaset. Con il risultato di eliminare la concorrenza nella trasmissione dei match di Serie A. In altre parole: un’Autorità Antitrust che incoraggia il trust.
E’ certo invece che l’assegnazione dei diritti ha prodotto benefici per tutti i soggetti: mondo del calcio, telespettatori e operatori tv. La Lega Serie A ha incassato la cifra più alta di sempre: oltre 1 miliardo di euro all’anno. Corrispettivo frutto di un aspro duello tra offerte economiche di operatori diversi che peraltro ha visto Mediaset sostenere la quasi totalità dell’incremento dei costi rispetto al triennio precedente, nonostante nel nuovo contratto il numero delle squadre Mediaset sia calato da 12 a otto.
In secondo luogo, il fatto che i diritti non siano finiti in esclusiva a un'unica pay tv ha garantito ai consumatori il vantaggio del confronto pluralistico tra offerte e listini di due operatori in concorrenza. Esattamente il contrario, quindi, delle “intese anticoncorrenziali” lamentate dall’Autorità.
Colpisce infine, da quanto risulta dai passaggi citati dal provvedimento, che l’Autorità delle Comunicazioni abbia dato una lettura completamente diversa se non opposta a quella stupefacente di oggi dell’Antitrust.
Di fronte all’infondatezza delle tesi dell’Agcm e all’inusitata disparità di trattamento tra gli operatori televisivi coinvolti, Mediaset è certa che l’odierna decisione non supererà il vaglio dei gradi successivi di giudizio immediatamente attivati.
IL COMUNICATO DELLA LEGA DI A -
La Lega Calcio Serie A prende atto con rammarico ed esprime un netto giudizio critico sul provvedimento pubblicato in data odierna dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. La Lega, infatti, ritiene che questa decisione sia stata adottata sulla base di una ricostruzione errata dei fatti e dei dati istruttori. La Lega, convinta di aver agito nel pieno rispetto della normativa vigente e delle regole di gara, si riserva di tutelare i propri diritti e interessi in ogni sede competente.