Diritti TV, la Lega respinge le offerte di Sky e Mediaset: la A in mani spagnole?
DETTAGLI OFFERTE - Sarebbe di 830 milioni l'ammontare complessivo delle offerte presentate da Sky e Mediaset, sensibilmente meno del miliardo e più che la Lega sperava di incassare. Come riporta repubblica.it dopo la trattativa privata chiusasi la scorsa notte, Sky Italia avrebbe alzato a 151 milioni di euro la propria offerta per la multipiattaforma dei pacchetti D1 e D2 che include le partite di 12 squadre della Serie A e che partiva da una base d'asta di 310 milioni, più 10 milioni di accessori. Mediaset, invece, aveva confermato l'offerta presentata lunedì scorso pari a 200 milioni di euro per il pacchetto dei diritti riguardanti le otto big del campionato ad esclusione della la Roma da trasmettere sul digitale terrestre.
NON E' FINITA - L'amministratore delegato di Infront Italy, Luigi De Siervo ha fatto il punto sulla giornata legata ai diritti tv dei prossimi tre anni: ”Alle 15 abbiamo aperto le buste di Sky e Mediaset e il risultato complessivo è stato ritenuto insoddisfacente perché il totale era di 839 milioni per cui le squadre hanno deciso di aprire la busta custodita in cassaforte. All’apertura della busta di Media Pro abbiamo letto di una proposta da 950 milioni di euro + Royalty, ma nelle prossime settimane incontreremo i dirigenti catalani affinché questa offerta possa essere migliorata e siamo sicuri che questo possa avvenire. La trattativa con Media Pro durerà almeno una settimana. Ci sono ancora decine di punti che vanno chiariti e abbiamo anche piani alternativi che svilupperemo in contemporanea. Dovesse passare la linea Media Pro, gli utenti non avranno la sensazione del cambio, ci sarà un unico canale e gli stessi telecronisti. Sky e Mediaset? Non è ancora finita. Lavoreremo in parallelo affinché possano rientrare in corsa”.
PARLA TAVECCHIO - "Forse oggi qualche buona notizia ve la possiamo dare anche perché se aspettavamo gli assist del sistema Italia per sponsorizzare il calcio italiano ci voleva un po'. Siamo a 950 milioni di euro per i diritti tv e quindi questo vituperato calcio italiano non è poi così mal messo. Con le royalties si arriverà anche al miliardo più i 400 milioni dei diritti internazionali e la Coppa Italia per cui penso sia stato fatto un ottimo lavoro a livello commissariale. L'adeguamento dello statuto ai principi formatori, siccome contano i fatti io i fatti li ho dati alla stampa e sono stati pubblicati e non ci sono commenti da fare perché sono statici. Il problema è l'interpretazione che il consiglio ha voluto dare per la quale ho preteso un pronunciamento di cui ora vi leggo la delibera che è stata adottata sull'articolo 9.6 precisando che il consiglio del commissario era ed è quello di ottemperare perché questo non è un organo monocratico che non può governare senza l'assemblea. Questa è la delibera: Preso atto della lettera del Coni del 24/01 del 2018 riserva nel termine fissato dal Coni di valutare la legittimità e la compatibilità giuridica dell'eventuale modifica dell'articolo 9.6 in relazione a quanto già previsto dallo statuto e dalle normi vigenti. Su questo argomento non ho altro da aggiungere. La governance è stata rinviata perché oggi i temi erano caldi sotto altri aspetti”.