Sotto l'albero, sorrisi e rimpianti. Perché lo scambio Cerci-Torres rappresenta -dopo pochi mesi- una sconfitta per le due operazioni estive. Ma regala a Milan e Atletico l'opportunità di intervenire subito per correggere due errori, trovando magari subito la soluzione giusta.

Torres: tutto nasce dalla sua difficoltà ad inserirsi, da Inzaghi che preferisce Menez punta centrale, da un progetto-rinascita che non decolla. 15 giorni fa circa, il suo agente (la spagnola Margarita) inizia a muoversi per cercare una via d'uscita. Ci sono i Los Angeles Galaxy che si fanno avanti, forse il Liverpool che può uscire alla distanza, ma il primo contatto è con il vecchio amore Atleti. A Madrid lo adorano tutti, ma ci sono paletti finanziari pesanti e inizialmente la trattativa con il Milan parte col piede sbagliato.

A titolo definitivo, lo scambio con Cerci non si può fare: problemi di conguaglio, più ostacoli legati alla proprietà del cartellino di Alessio, metà di un fondo qatariano. Le parti si tengono in contatto e continuano a parlarsi, mentre l'Inter insiste nel corteggiare l'ex granata e si sente in vantaggio. Galliani e Gil però si conoscono da una vita e sono amici, così trovano la quadra con un doppio prestito secco di 18 mesi.

Che può saltare a giugno se arrivasse un'offerta importante per Cerci. E prevede nel frattempo che ognuno paghi gli stipendi attuali dei due giocatori (Torres prende il doppio). A giugno 2016, poi, lo spagnolo tornerebbe in Italia dove lo aspetterebbe un altro anno di contratto (a 4 milioni, 5 in caso di Champions), adesso custodito in uno dei cassetti di Casa Milan, mentre Cerci rientrerebbe all'Atletico.

L'ex granata intanto è alle Maldive con Criscito, non ha firmato e non si sente ancora rossonero, nonostante Galliani abbia l'autorizzazione per portarlo a Dubai già dal 27. Ci vorranno forse un paio di giorni ancora per chiudere: Galliani deve infatti trovare un'intesa con Berti (il procuratore di Cerci), ballano commissioni e altri dettagli da sistemare. Più due club (Inter e forse Arsenal) da liberare, dopo mesi di abboccamenti. Nel frattempo, sotto l'albero, Babbo Mercato ha già lasciato sorrisi e rimpianti.

Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)

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