Samp-Torino, un paio d'ore prima del fischio d'inizio. "Vedrai Okaka e capirai perché non gioca Bergessio: oggi Stefano è indispensabile per noi, quasi il 50% della squadra", mi disse un dirigente blucerchiato. Con l'aria sincera, per nulla presuntuosa. Della serie: io te lo dico, poi toccherai con mano. Era l'inizio del campionato, Okaka ovviamente mi stupì: il classico giocatore che fa reparto da solo. Spallate con gli avversari, movimento per i compagni, sponda di testa e attacco della profondità, sponda quando serve. Ossigeno puro per Miha. Che infatti l'ha responsabilizzato e valorizzato come prima nessuno mai.

Okaka adesso è in azzurro, segna pure ma non rinnova il contratto. In scadenza 2016. Perché? Se lo chiede anche la Samp, pronta a fargli una proposta importante per riconoscere il suo contributo. Ma Okaka prende tempo, il suo agente preferisce non sedersi adesso per affrontare il tema del prolungamento, segnali di come entrambi vogliano valutare le tentazioni e le offerte in arrivo da altri club. A Genova si aspetterebbero un po' di riconoscenza, almeno chiarezza. E nel frattempo iniziano a metabolizzare anche una possibile cessione, infatti è stato chiesto a Bergessio (scalpitante) di pazientare. Presto potrebbe arrivare il suo spazio.

Su Okaka ha acceso i radar il Milan, ne abbiamo parlato ieri pomeriggio, Galliani è vigile. Uno scambio con Pazzini? I rossoneri lo farebbero subito, è chiaro. Ma lo stipendio del Pazzo è molto più pesante economicamente, in più il suo ritorno implicherebbe un nuovo abbonamento alla panchina per Gonzalo l'argentino. Accetterà nel caso Ferrero? Intanto, si chiudono le porte per un altro rewind, quello di Cassano. Sinisa ha detto no, se ne parlerà eventualmente a giugno. Ma solo se l'allenatore alla Samp cambierà. Ma questa è ancora un'altra storia.