Gabbiadini, sì. Strinic, forse. Ma il Napoli (ri)cerca soprattutto se stesso. Sotto l'albero. Perché il mercato può colmare alcune lacune, ma non riempire il vuoto di una squadra smarrita. Ritiro, non ritiro, strigliate ad alta voce ed auguri con la ramanzina: nelle ultime ore è sceso in campo De Laurentiis. Prima per mettere a tacere le voci sugli sceicchi. Ma quali sceicchi. A Doha sì, ma soltanto per giocarsi la Supercoppa con la Juventus.

Tra un ciak, gli attori e le storie del suo ultimo film, ecco il titolo forte per un Natale a braccetto con il suo regista (in panchina). Quella stretta di mano pubblica con Benitez è l'ennesimo messaggio che il Napoli lancia al suo allenatore. Sempre incerto invece sul rinnovo, i segnali al momento restano negativi. Anche nelle prestazioni singole e di squadra, storia di un dicembre iniziato male male. E De Laurentiis non ha più pazienza, l'ha ribadito forte, fortissimo, alla squadra nel suo discorso natalizio, tra auguri, doni, musica e un menù light.

Poche parole del Presidente, però decise. Niente più sconti a nessuno, adesso tutti sotto la lente d'ingrandimento. Un brindisi come "patto d'onore" con una squadra insicura e unita solo fuori dal campo. Dentro, i campioni devono dimostrare di essere tali. Ora non si scherza più, le prove generali sono finite. Parola del pres al gruppo. La voce è ferma, la parola "impegno" richiesta tre volte. Il Napoli é suo, l'ha ribadito, e adesso pretende di più. Pronto comunque a dare di più anche lui, sul mercato. Anche qui, non si scherza più.

Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)

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