#DIMARZIOALERT: 'Incrocio a Marsala tra Paratici ed Evra, che cantava Battisti'
"Quando salivo sulla macchina del mister, sentivo sempre acqua azzurra...acqua chiara... canticchiavo ed ero felice", perché a 17 anni iniziava un lungo viaggio. Marsala, 1998: Patrice Evra non ha mille lire in tasca, mangia a casa di compagni e allenatore, i magazzinieri fanno le collette per regalargli i vestiti. "Guardava mia moglie e diceva: Franca, ho fame...", racconta oggi Fungidda (in siciliano sarebbe boccuccia: si scriverà cosi?), casa e cuore grandi così per ospitare quel ragazzino a pranzo e cena. In campo sgusciava via da esterno alto, lo chiamavano cioccolatino e dovevano sparargli per fermarlo. La sua maglia è ancora conservata al Bar Vito, dove Evra mangiava il cornetto e beveva cappuccini a tutte le ore. Qui se lo ricordano ancora tutti, persino i muri.
"È stato l'anno più bello da quando gioco a football", mi ha confessato Pat al telefono qualche giorno fa, mentre cercavo informazioni sui personaggi da intervistare per tornare indietro nel tempo. "Vorrei tanto che trovassi la famiglia di Carducci: è lui il primo allenatore che mi ha fatto giocare. È lui che mi ha aperto le porte della sua famiglia: ho trascorso con loro una Pasqua indimenticabile. L'anno scorso é morto, mi hanno avvisato mentre ero a Manchester: nel mio cuore sarà sempre vivo, più che mai", con quella voce che va e viene, forse per la commozione.
La stessa che ho avuto ieri io in diretta mentre raccoglievo sguardi e testimonianze. Qui, un anno prima di Evra, ha giocato anche Paratici, il ds della Juve, pensa te. Passava ore sugli scogli a prendere granchi, adesso li evita sul mercato. Sia Fabio che Patrice non sono più tornati, adesso da queste parti li aspettano magari prima o dopo Palermo-Juve, sarebbe un bel regalo. Qui Marsala, a te Evra: nei tuoi occhi...innocenti...posso ancora ritrovare...
Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)
COMMENTA L'ALERT E FAI UNA DOMANDA! GIANLUCA DI MARZIO RISPONDERA' ALLE PIU' INTERESSANTI! #DIMARZIOALERT
