Ero a Brescia, ho visto quattro rigori e due gol rimontati in nove contro undici. Non ci credevo. Uova lanciate a ora di pranzo contro la società, sassi alla polizia, facce impaurite dei giocatori a fine partita nel sentire il rumore dei cancelli forzati dai tifosi. Non mi meraviglio più. Ma ho memorizzato anche immagini da archiviare, belle finalmente. Come quelle di una capolista -il Carpi- che non muore mai, un primato figlio di un gruppo che può raccontare mille storie nella sua favola. Romagnoli, per esempio. Che risolve un contratto a Pescara per andare a guadagnare la metà in questa piccola grande società emiliana. E poi la scorsa estate alla proposta di aumento, risponde: "Mettetemi questa cifra come premio promozione", bum. Oggi il Carpi sogna la serie A ma non soffre di vertigini, non ha paura. Nemmeno di tirare un calcio di rigore a tempo scaduto con due uomini in meno. Poteva succedere, questione di sguardi: "Non me la sento, chi batte?", e invece no. I due incaricati (Mbakogu e Concas) sono usciti, il pallone scotta ma non abbastanza. Lo prende in mano Letizia, vuole calciare lui. Dalla panchina, Castori urla: "Inglese! Inglese!", il vocabolario del gol. E l'attaccante del cognome british non fa una piega, accetta e segna. Gol. 3-3, roba da matti. All'ora del tè, tanto per non farsi mancare le battute. Inglese aveva realizzato una rete in tutta la scorsa stagione, a Carpi ci hanno creduto lo stesso, chiesto al Chievo di rinnovare il prestito (con riscatto a 5 milioni) e deciso di curare gli acciacchi vari di un ragazzo che ha tutto per non fare la semplice comparsa. Ci sono poi ragazzi arrivati dai dilettanti come Lasagna, Di Gaudio e Gagliolo. Quando si dice che nelle categorie inferiori si possono trovare talenti di valore, bisognerebbe provare a prenderli davvero. E non fermarsi alle belle parole. Gagliolo, a proposito. Fa l'esterno sinistro, è biondo con i capelli che sembrano quelli di Big Jim e non si muovono nemmeno quando la butta dentro di testa. Gol, il quarto per un terzino. Che sarebbe dovuto essere metà della Samp (800mila euro, accordo raggiunto) con Braida direttore, prima che lui se ne andasse e prima che abolissero le comproprietà. Porta della serie A chiusa in faccia sul più bello, portone che si riapre di rabbia. Per lui e per tutta una squadra che adesso ci crede davvero, A Carpi hanno in mano le chiavi del Paradiso, non svegliateli.

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