L'idea è venuta in un pomeriggio di metà agosto, circa. "Ma perché non proponiamo a Del Piero la maglia che indossò Puskas?", emozionandosi solo al pensiero. Fabio Cordella è un ds italiano con la valigia, emigrato per diventare famoso ma soprattutto per lavorare con idee e passione. Da anni mantiene l'Honved di Budapest a grandi livelli, senza spendere niente di che. "E come lo paghi, Del Piero?", tutto questo mentre l'India si era già presentata con progetto e soldi freschi per farlo diventare ambasciatore di un campionato da inaugurare. Così, in pochi giorni, ecco l'offerta: una copertura quasi totale garantita dalla Givova, sponsor tecnico di molti club italiani e della Nazionale Maltese, un po' come fa la Puma con il contratto di Conte o quasi. Del Piero adesso ci sta pensando seriamente, sa che all'Honved ci sono altri italiani come l'allenatore Vierchowod e qualche giocatore (il figlio di Mancini, per esempio) e sa che l'ultimo titolo è stato conquistato agli inizi degli anni 90, quindi la sfida può essere ancora più interessante. "Ma arriva anche Chevanton?", ha chiesto ieri sera tardi Alex a Cordella. Perché lui vuole vincere e, farlo con la maglia di Puskas, rischia di essere l'ultima grande tentazione di un vero campione. Del Piero in Ungheria, forse si può fare davvero. E già mi prenoto per quella dieci ritirata e poi rinata in un pomeriggio di metà agosto.

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