#DIMARZIOALERT: 'Consigli per gli acquisti sul calciomercato in Albania'
Benvenuti a Tirana. Al derbi, con la i e non con la y, più atteso degli ultimi anni. Il campionato qui è a 10 squadre, tutte si affrontano quattro volte, la prima tra Partizani e Tirana è stata a porte chiuse. Ed è finita 0-0. Ieri no, cancelli apertissimi e stadio pieno come un uovo. Giallorossi i padroni di casa che non vincono un titolo da 21 anni e sono soprannominati dagli avversari "pidocchi rossi". Quelli del Tirana invece tolgono una a e preferiscono chiamarla Tirona, è il loro segno distintivo: hanno la maglia a strisce, si ispirarono alla Juve ma cambiarono il nero con l'azzurro. Il Partizani é fallito e ripartito dalle serie inferiori, adesso finalmente sorride, mentre i cugini dispregiativamente etichettati come "topi del comune" non conquistano il campionato dal 2009 e sognano di nuovo in grande. Il biglietto va dai 2 ai 10 euro, qui si parla la nostra lingua dovunque, guardano tutti la serie A e in tantissimi sono milanisti. La piazza (sheshi) si chiama Italia perché tutte le opere sono state progettate dai nostri architetti. In campo, poi, se le danno di santa ragione ma con rispetto. Una cosa che ho notato: i nomi sulle maglie non sono obbligatori, il Partizani li ha mentre il Tirana no, pazienza.
A metà secondo tempo, ecco il drone. Mancava. Porta a spasso per il cielo di Tirana uno striscione con i volti ravvicinati di Platini e Duka (il presidente federale albanese): sono arrabbiati i tifosi del Tirana, perché hanno avuto un divieto pesante -15 partite in casa e 6 fuori a porte chiuse- a causa di alcuni incidenti causati in trasferta. Lo stadio si chiama Qemal Stafa, è dedicato a un eroe nazionale e presto verrà abbattuto per ricostruirlo nuovo di zecca. Intanto, in una delle ultime sfide su questo campo storico, vince 2-0 il Partizani e i giocatori rimangono un sacco a festeggiare saltellando per il prato. Sul taccuino, ne ho segnati due, magari presto li vedremo da noi: un esterno destro e un difensore centrale, si chiamano Fejzullahu e Rahmani. Forse tra poco vedremo anche i ds italiani imbarcarsi per l'Albania in cerca di talenti moderni, non solo Lory Del Santo per uno show dal sapore antico.
Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)
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