Voglio dedicare queste poche righe quotidiane al Bari. Una squadra che vince, e poi ancora vince, rivince di nuovo: quattro successi di fila, sette nelle ultime otto. E non ha un padrone. Le ultime due aste giudiziarie sono finite deserte, nessuno vuole acquistare la società in mano ai curatori fallimentari. Ma queste difficoltà hanno paradossalmente cementato un gruppo di ragazzi con le palle, aiutati in questo percorso dalla coppia Angelozzi-D'Oronzo fuori dal campo e Alberti-Zavatteri dentro. Ma soprattutto dalla sua gente. 

Da quando i Matarrese hanno mollato, Bari è tornata allo stadio con un entusiasmo pazzesco, battendo record su record stagionali di presenze per la B, accogliendo la squadra in aereoporto dopo ogni trasferta vinta, adottando questi ragazzi come fossero di famiglia. Da qualche giorno poi, ogni tifoso ha deciso di farsi una foto lanciando un messaggio ai possibili acquirenti, "Comprate la Bari", un appello che tanti ex illustri hanno accolto. L'ho fatta anche io quella foto, me lo sentivo. E l'ho twittata. Perché questa storia mi ha colpito molto, questa squadra è diventata un simbolo di come si possa andare oltre ogni ostacolo e merita rispetto. Anche nelle mie poche righe quotidiane dedicate al mercato. Nonostante qui non ci sia un solo giocatore da vendere o comprare, anzi. C'è un cuore che batte senza prezzo. 

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