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    #DIMARZIOALERT: 'La strana coppia Coda-Cassano'

    #DIMARZIOALERT: 'La strana coppia Coda-Cassano'

    La strana coppia della mia domenica: Coda-Cassano, attenti a quei due. Verona, stadio Bentegodi, ancora un pranzo con il pallone a tavola. Il Parma ha cerotti dovunque, ma un trascinatore silenzioso: "Cassano si sta allenando benissimo, è un esempio per tutti in questo momento. Non gli si può proprio dire nulla", mi confidano. E hanno ragione. Antonio si muove molto, sbraita poco, decide di aiutare i compagni con i fatti e senza fare il fenomeno. Anzi lo fa, non con atteggiamenti da superstar infastidita per le difficoltà, ma con due gol da leader che ha voglia di cementare gruppo e classifica. 


    110 reti in A per Cassaninho, appena uno per Massimo Coda. Che non è il Coda difensore che sempre a Parma ha giocato e pure spesso. Massimo invece è nato a Cava e fa l'attaccante, una vita con la valigia in mano e tanti centri in campionati inferiori, polvere e distintivo. Quella di ieri è stata la terza presenza in A, possibile mai? Visto a Verona, non si può spiegare il perché. Caparbietà nel recupero palla, due assist per Cassano, un gol da impazzire. E dove giocava, Massimo Coda? Nel Nova Goriça, dove evidentemente non ci sono solo casinò. Il miglior giocatore del campionato sloveno è stato proprio l'italiano, Coda che da ragazzino consideravano più forte di Giovinco. E che il Bologna comprò dal Treviso, prima di prestarlo a destra e a manca. Coda e Cassano, ecco la strana coppia che fa vincere il Parma per la prima volta in campionato, con dedica a Biabiany. Perché il cuore della sua squadra batte fortissimo anche per lui. 

    Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)
     

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