#DIMARZIOALERT: 'Esoneri inutili per Lopez e Maran, più fiducia nei tecnici'
E quando arrivano le sconfitte, paga sempre l'allenatore. Lo so bene, mio padre ha fatto questo mestiere. A Napoli, il secondo anno, Ferlaino lo mandò via per averne persa una su due a inizio settembre. A Brindisi, Fanuzzi lo licenziò da primo in classifica perché non voleva tornare in panchina dopo un incidente stradale. Quindi non mi stupisco più di niente. Eppure non capisco. A che serva per esempio mandare via Maran da Catania per la seconda volta, a sei partite dalla fine. O licenziare Lopez (si rifarà, vedrete) da Cagliari per riprendere Pulga che era stato esonerato da Cellino qualche settimana fa. Misteri. Di una serie A che -menomale- mette in mostra anche esempi positivi. Donadoni a Parma ha avuto il tempo di costruire una squadra capace di battere il Napoli e far soffrire Roma e Juve. A Torino, Ventura ha avuto fiducia anche nei momenti difficili e adesso la sua coppia d'attacco Cerci-Immobile può essere quella azzurra. A Verona, Mandorlini ha dimostrato di essere l'uomo giusto per rilanciare l'Hellas, rigenerando Toni e insegnando la fase difensiva a Iturbe. E poi Colantuono, da una vita a Bergamo. Mai in bilico nemmeno dopo qualche sconfitta di fila, ecco la forza di una società seria che non si lascia prendere dall'emotività. Sembra far parte di questo schieramento Thohir, che ha confermato Mazzarri anche per la prossima stagione, sperando di raggiungere comunque quell'Europa League ancora nelle mani nerazzurre. E da non farsi sfuggire. Perché, in Italia come in Indonesia, quando arrivano le sconfitte paga sempre l'allenatore. Purtroppo. Gianluca Di Marzio, giornalista Sky Sport
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