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Dimarco: 'Interista da quando sono nato. Il primo gol e le punizioni...'
IL PRIMO GOL - "Ha significato tanto, per i tanti sacrifici fatti da quand'ero piccolo. Ho rinunciato a tante cose equando è arrivato il gol è stata un'emozione incredibile. Sono attaccato a Milano, sono cresciuto qua, sempre stato a Milano tranne quando sono andato fuori a giocare, la mia famiglia è qua. Sono veramente felice di essere tornato a casa definitivamente. Poi sono interista da quando son nato: andavo in curva e per me è veramente un onore giocare per questa maglia. Ho fatto anche il raccattapalle. Il ricordo più bello? Il derby vinto 4-2, quando ha segnato Maicon da fuori area".
L'AMORE DEI TIFOSI - "Mi sento molto coccolato dai tifosi, anche quando l'anno scorso ero a Verona mi scrivevano molti tifosi nerazzurri che volevano che tornassi. E questo mi fa molto piacere. I miei compagni di squadra? Dzeko, Lautaro Martinez, Joaquin Correa e Sanchez sono attaccanti forti. A Edin e Lauti cerco di darla più alta, mentre al Niño e Tucu cerco di darla rasoterra, che se la stoppano e calciano. Cerco già prima di guardare dove va l'attaccante, se va sul primo o si smarca sul secondo. Quando crosso ho già deciso dove mettere il pallone".
MODELLI - "Mi piacciono molto i giocatori tecnici, mi piace il talento. Ci sono una marea di terzini forti che mi piacciono e che hanno talento. Il miglior Marcelo del Real Madrid per me era una roba inarrivabile. La prima partita? Contro il Milan, eravamo in tournée in Cina, Mancini ha schierato mezzala: non sapevo dove andare. Dall'anno scorso, invece, da quando ho imparato bene a fare il terzo, e fare il terzo con Juric è come fare la mezzala, mi sono sempre divertito moltissimo".