Dilettanti: riceve maxi squalifica, gli avversari lo difendono
L.C.
La Corte d’appello sportiva territoriale ha respinto il ricorso del Ponsacco. Tommaso Gesi, 15enne giocatore del settore giovanile dei mobilieri, dovrà osservare i compagni dalla tribuna fino al 15 giugno 2015. Tutto ha inizio il 15 dicembre scorso. Domenica mattina. Allo stadio Bachi di Pontedera si stanno affrontando, per la categoria Giovanissimi provinciali anno 2000, Era Calcio e Ponsacco. L’arbitro Ippazio Vito Schiavano della sezione Aia di Pisa interrompe il gioco segnalando un fallo e si appresta a scrivere il nome del calciatore ammonito sul proprio taccuino. Tommaso Gesi, distante qualche metro dal direttore di gara, calcia la sfera, che colpisce la gamba di un compagno e poi carambola sulla caviglia dell’arbitro. Espulsione per l’autore della pallonata nello sconcerto generale. Anche gli avversari dell’Era Calcio spiegano che non c’è stata volontarietà, ma nulla da fare. L’amara sorpresa però, scrive il quotidiano Il Tirreno, arriva pochi giorni dopo: 7 mesi di squalifica per Gesi, tra l’ altro capitano dei suoi. Il rapporto arbitrale parla di pallonata scagliata volontariamente all’indirizzo del direttore di gara, che in seguito al colpo dichiara di aver accusato un lieve dolore nella parte interessata. Il Ponsacco non ci sta e presenta ricorso, raccogliendo anche fotografie del gesto incriminato e una lista di testimoni pronti a riferire la loro versione dei fatti.Ora la Corte d’appello respinge il ricorso, motivando così la decisione: «Innanzi tutto si ricorda alla reclamante come le fotografie allegate siano inutilizzabili, non essendo ammessa nel procedimento sportivo una tale prova se non in casi rigorosamente codificati (e il caso in esame non rientra nelle fattispecie previste). Parimenti il codice di giustizia sportiva non ammette prove testimoniali se non in caso di procedimento per illecito sportivo». Nessun passo indietro. La squalifica nei confronti di Tommaso Gesi resta. «Siamo allibiti e sconcertati perché il ragazzo non ha commesso il gesto descritto nel referto arbitrale. Abbiamo chiesto soltanto di poter ascoltare alcuni testimoni, tra i quali anche molti giocatori dell’Era Calcio. Non ci sembra giusto un trattamento del genere per un giovane di 15 anni. Leggo spesso di episodi ben più gravi che accadono in categorie superiori, ma sanzionati in modo meno pesante». A parlare è Fabrizio Impeduglia, direttore sportivo del settore giovanile del Ponsacco, che annuncia l’ultima mossa della dirigenza: «Il ragazzo è scosso, non riesce a crederci. Continuiamo a rassicurarlo consapevoli della sua innocenza. Procederemo con la richiesta di grazia al presidente della Figc Carlo Tavecchio. Non ci resta altro da fare,a questo punto, che sperare nella sua umanità».