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    Di Francesco lasciato solo, Monchi ci spieghi il suo progetto. E Pallotta...

    Di Francesco lasciato solo, Monchi ci spieghi il suo progetto. E Pallotta...

    • Paolo Franci
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    I temi tecnici non c'entrano nulla. Non sto qui a disquisire sul calcio di Di Francesco, sulle sue idee o su una diagonale che non funziona. Francamente, non mi pare il momento. Piuttosto, voglio sottolineare come il tecnico sia stato lasciato solo in balia di difficoltà evidenti, non solo tecniche nel caso di cessioni ingiustificabili - senza Dzeko chi è il centravanti? Qualcuno a Trigoria si è accorto che Kolarov è stanchissimo? E chi è adesso il sostituto in una squadra che ha un solo terzino di ruolo a disposizione, lo stesso ex City, oltre a Bruno Peres? - , le sue pause, i suoi imbarazzi di fronte alle domande sulle probabili cessioni, sono diventate il doloroso leitmotiv delle ultime ore. Il web è pieno di video sull'imbarazzo del tecnico della Roma. Ah sì, ogni tanto compare pure il ds Monchi per dire banalità, come nel caso della conferenza stampa in cui raccontava di un club che non stava smobilitando, salvo guardarsi dal dichiarare incedibile qualche pezzo da novanta. Oppure: “La Roma è disposta ad ascoltare le offerte che arrivano per i propri calciatori, poi decide. In questo momento Edin è con noi, le proposte che sono arrivate finora non sono state considerate soddisfacenti”.


    Quel “disposta”, in effetti mi irrita un bel po', dà l'idea dei miliardari annoiati quando, è fin troppo chiaro, la Roma rincorre affannosamente cessioni eccellenti per mettere a posto i conti. Ma torniamo al tecnico. Lui in queste ore s'è mostrato fin troppo sincero. Ha risposto con schiettezza alle domande. E alla fine ha dato l'impressione che la situazione in cui si trova non se la sarebbe mai aspettata. Quale squadra cede pezzi importanti dovendo rincorrere l'obiettivo della qualificazione in Champions prioritaria per non smantellare ancor di più la squadra? Ben oltre i Paredes-Salah-Rudiger e, probabile, Dzeko-Emerson? Difficile trovarne in giro. Ecco, forse è questo che irrita dell'atteggiamento della dirigenza romanista: questo atteggiarsi a primedonne nonostante la pressante esigenza di vendere di continuo come un qualsiasi club di modesta levatura. E sarebbe perlomeno gradito ascoltare il presidente della Roma, James Pallotta, su questo continuo bisogno di cedere (e non tiri fuori lo stadio come scusa, sia gentile presidente). E sarebbe altrettanto interessante chiedere a Monchi, il ds 'migliore al mondo' (Pallotta dixit) quale sia in realtà il progetto tecnico della Roma. Perchè io non l'ho ancora capito. E voi?


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