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Difesa in confusione, ma Dzeko e Pedro sono due squali: così la Roma batte un buon Benevento nonostante le scelte di Fonseca
La Roma capace di mordere cinque volte a rete, questa stessa Roma scende in campo sdentata in difesa. Lo si vedrà non solo nei due gol che segna il Benevento, lo si vedrà nello scompiglio che spesso e volentieri il Benevento crea e porta tra i due larghissimi centrali della Roma, stasera Ibanez e Mancini. Ce ne vorrebbe un terzo di centrale ma non c'è: stasera Fonseca ordina e schiera una difesa a quattro e lascia Kumbulla in panchina e mette Cristante davanti alla difesa. Quel che ne guadagna in supporto all'azione ed inserimenti è meno di quanto così non ne perde in solidità difensiva.
Il primo gol del Benevento, che è anche il primo della partita, è un entrare in una difesa troppo larga tra i due centrali e scarsa di diagonali da parte dei due esterni. Si entra, ci si infila, si tira: dopo 4 minuti una deviazione e Benevento in vantaggio. Succederà cosa diversa ma della stessa famiglia al pareggio del Benevento. Pasticcio grande tra Mirante e Veretout che tocca male palla in area e cerca di recuperarla su Ionita. Cioè rigore. Rigore da affanno della difesa. E della stessa famiglia, la friabilità difensiva, le non meno di dieci giocate pericolose del Benevento.
Sdentata dietro, la Roma però davanti ha denti di squalo in eleganza felina. Dzeko e Mkhitaryan ci sono da subito in partita, Pedro arriva dopo un po' ma alla mezz'ora chiude una delizia di azione d'attacco collettiva. Tre minuti dopo Mirante lancio perfetto a Mkhitaryan, armonia di passaggi e colpo di biliardo di Dzeko. Pedro e Dzeko, Dzeko e Pedro e Roma 2 Benevento 1.
Poi nel secondo tempo, Veretout mette in pari la sua personale partita, rigore causato-rigore segnato. Montipò ha abbattuto Pedro, Veretout fa 3 a 2 per la Roma. Il raddoppio personale di Dzeko è il frutto, la logica conseguenza di una meraviglia di Villar appena entrato. E il 5 a 2 finale regalato agli occhi da Carles Perez è una roba che insegnano all'università del Barcellona. Vi racconto di un buon Spinazzola, di Ibanez stasera incerto, di un buon Dabo nel Benevento e mica male il piccolo Insigne e tutta la squadra di Inzaghi che non si mostra certo come l'ultima del gruppo. Di Bruno Peres subentrato a non rafforzare la difesa, di un gol annullato a Mkhitaryan per fuorigioco di Spinazzola, di qualche miracolata sia di Mirante che di Montipò...
Se avete sentito una nota un po' distratta nel racconto, avete ragione. In contemporanea assoluta con Roma Benevento le notizie sui tentativi di arginare l'esponenziale della pandemia. Esponenziale: vuol dire che il peggio di domani sarà peggiore del peggio di oggi. E ogni giorno così. Su una tv si gioca, li si guarda giocare. Sull'altra tv... Sospeso tra le due tv, mi vengono in mente quelli di noi che, stabilito calcetto, calciotto o quel che sia come evidente ed ovvio luogo di contagio possibile, hanno cercato e trovato il cavillo per giocare lo stesso. Fregano lo Stato, il governo? Fregano se stessi, con la soddisfazione di chi attraversa un passaggio a livello con le sbarre abbassate fingendo di essere ferrovieri. Al treno che gli viene addosso mostreranno il cavillo-lasciapassare, lo mostreranno da sotto il treno? Furbetti del palloncino. Palloncino, ma sempre pallone è.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Reti: 5' Caprari (B), 31' Pedro (R), 35' e 77' Dzeko (R), 55' Lapadula (B), 69' rig. Veretout (R), 89' Carles Perez (R)
Roma (4-2-3-1): Mirante; Santon (73' Bruno Peres), Mancini, Ibañez (78' Kumbulla), Spinazzola; Cristante, Veretout (73' Villar); Pedro (78' Perez), Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko (85' Borja Mayoral). All. Fonseca
Benevento (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Caldirola, Glik, Foulon (86' Maggio); Ionita, Schiattarella (82' Hetemaj), Dabo (75' Improta); Iago Falque (46' R. Insigne), Caprari; Lapadula (82' Sau). All. F. Inzaghi
Ammoniti: Ibañez (R), Veretout (R), Santon (R), Foulon (B)
Note: rigore sbagliato da Lapadula (B) al 55'.