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    Difesa colabrodo: il Milan è allo sbando

    Difesa colabrodo: il Milan è allo sbando

    • Federico Albrizio
    Nessuna reazione d'orgoglio, nessun miglioramento nei risultati: il Milan non va oltre il pareggio contro un Frosinone affamato di punti per cercare una salvezza difficile. Proprio come a Verona a fare la differenza sono le motivazioni: la squadra di Frosinone va in campo con il coltello tra i denti e ci mette poco più di un minuto a passare in vantaggio, raddoppia e fa anche un terzo gol, evidenziando il più grande limite di questo Milan, la difesa.

    DIFESA ALLO SBANDO - Cinque gol subiti nelle ultime due partite, eccezion fatta per la partita di Genova dove i rossoneri se la sono cavata (non senza soffrire) il Milan non sa più difendere e subisce costantemente la pressione avversaria, prestando il fianco a più di un pericolo: è successo contro l'Hellas dove Donnarumma ha tenuto il più possibile a galla i rossoneri, è successo oggi e in maniera ancora più fragorosa. Il baby portiere gioca la sua partita peggiore e senza le sue prodezze niente copre le falle del reparto, che accusa il cambio di modulo al di là delle smentite di Brocchi. Il 4-4-2 di Mihajlovic aveva sì sacrificato la spettacolarità del gioco mandando su tutte le furie Berlusconi, ma aveva per lo meno dato quadratura, solidità e certezze in fase di non possesso: tutto perduto, l'idea di gioco propositivo di Brocchi ora condanna il Milan ad aprire praterie alle spalle, lasciando spesso i difensori all'uno contro uno e quando questi sbagliano (esempio Alex) sono sempre dolori.

    ATTACCO A SINGHIOZZO - Qualche piccolo passo avanti nella manovra offensiva rispetto alle ultime due partite c'è anche stato, ma solo a singhiozzo: il Milan è arrivato spesso alla conclusione, ma in fase di finalizzazione è mancato e la bella figura fatta da Bardi dipende anche dall'imprecisione sotto porta dei rossoneri, ai quali per andare in rete sono serviti una papera del portiere, una prodezza individuale di Antonelli e due rigori, il primo fallito da Balotelli e il secondo (più che discutibile) realizzato al 92' da Menez. E neanche questo è bastato: il pareggio serve a poco, il Sassuolo vince e scavalca il Milan al sesto posto facendo crescere il rischio di un fallimento su tutta la linea.

    SAN SIRO SCARICA LA SQUADRA - Niente gioco, niente risultati, il Milan è completamente allo sbando e ora i tifosi non ne possono più. Era prevista una feroce contestazione a San Siro, non ci sono stati striscioni ma sono bastati i cori per far capire l'umore della Curva Sud e del mondo rossonero in generale: silenzio alla lettura delle formazioni e nessun applauso per tutta la partita alla squadra, alla quale invece sono stati riservati solo fischi e aggettivi come "Indegni", tra i più morbidi di oggi. Emblematica anche la reazione ai gol: nessuna esultanza dalla Curva, ma altre bordate di fischi e insulti alla squadra. Al di là degli attacchi arrivati anche a Galliani e Berlusconi, questo è il segnale più forte di oggi: i tifosi del Milan hanno letteralmente scaricato giocatori e allenatore, soli a questo punto nel preparare le ultime due sfide di campionato e la finale di Coppa Italia contro la Juventus. E rieccheggia a San Siro e sui social la domanda, dai toni più che sarcastici, del mondo rossonero: era davvero Mihajlovic il male del Milan?

    Twitter: @Albri_Fede90

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