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    Dieci Juve-Roma storici: rimonte e rovesciate. Dal gol di Turone a quelli di Montella e CR7, una partita diventata romanzo

    Dieci Juve-Roma storici: rimonte e rovesciate. Dal gol di Turone a quelli di Montella e CR7, una partita diventata romanzo

    • Furio Zara
      Furio Zara
    10 volte Juventus-Roma, 10 storie ambientate a Torino, 10 momenti in cui la sfida ha dato il meglio di sé. In ordine cronologico, svelando pagina dopo pagina un grande classico del nostro calcio.

    1) Il settebello della Juve
    Juventus-Roma 7-1 (6 marzo 1932)
    Non c’è partita. Dopo 14 minuti la Juve è già sul 3-0. Il gol della bandiera per la Roma lo segna Bernardini prima dell’intervallo, ma è un fuoco di paglia. Per la Juve doppiette di Mumo Orsi, Giovanni Ferrari e Giovanni Vecchina, nel mezzo la firma di Renato Cesarini, sì, quello dei gol al fotofinish e della “Zona Cesarini”. Un anno prima la Juve aveva perso 5-0 al Testaccio: la vendetta è consumata. La vittoria lancia la squadra allenata da Carcano verso il 2° dei cinque scudetti consecutivi.

    2) Nove gol non si sono mai visti
    Juventus-Roma 7-2 (8 ottobre 1950)
    Goleada senza precedenti, la Grande Abbuffata della Vecchia Signora. Record di gol (9) complessivi. Il mattatore della domenica è il danese Karl Aage Hansen, che segna una tripletta. E’ un centrocampista (giocava con il numero 8) con spiccate attitudini offensive, tanto che quell’anno chiude il campionato da miglior marcatore bianconero con 23 gol, terzo nella classifica dei cannonieri della Serie A dopo Nordahl (34) e Nyers (31). La Roma quell’anno cambia tre allenatori - Baloncieri, Serantoni e Masetti - ma finisce ugualmente in Serie B.

    3) Il gol di Capello (per la Roma)
    Juventus-Roma 0-1 (5 novembre 1967)
    Decide la gara il giovane Fabio Capello (21 anni) ancora ignaro di tutto l’andirivieni che da allenatore farà tra Roma e Torino, riuscendo nell’impresa di vincere scudetti di qua e di là. È la Juve di Leoncini e Salvadore, Cinesinho e Menichelli: finirà al terzo posto (lo scudetto lo vince il Milan). L’impresa di Torino - festeggiata dai duemila tifosi giallorossi al Comunale - è una piccola luce in una stagione grigia per la Roma allenata dal folcloristico Oronzo Pugliese. La Lupa chiude il campionato al 10° posto.

    4) Il gol di Turone (annullato)
    Juventus-Roma 0-0 (10 maggio 1981)
    La madre di tutte le rivendicazioni giallorosse. Il gol di Ramon Turone annullato per fuorigioco, l’arbitro Bergamo che annulla su segnalazione del guardalinee Sancini di Bologna, le proteste, il righello regalato da Boniperti a Dino Viola, la cassetta della Rai che sparisce misteriosamente, Carlo Sassi che alla moviola della “Domenica Sportiva” dà ragione all’arbitro, i fotogrammi saltati. Finisce 0-0, la Juve del Trap va a vincere lo scudetto nella prima stagione dopo la riapertura delle frontiere (Liam Brady per la Juve, Paulo Roberto Falcao per la Roma).

    5) La rovesciata di Pruzzo al 90°
    Juventus-Roma 2-2 (4 dicembre 1983)
    Sono i migliori anni della loro vita. Sono gli Anni 80, Juve e Roma spesso spalla a spalla per lo scudetto. Roma avanti con un diagonale di Bruno Conti, reazione Juve che pareggia con Michel Platini e scatta con Nico Penzo. Finita? Macchè. Ultimo minuto di gioco, la Roma campione d’Italia in carica attacca a testa bassa, la Juve fa muro. E Roberto Pruzzo, il Bomber per eccellenza, azzecca la rovesciata della vita. Un'acrobazia spettacolare e definitiva che fissa il 2-2 finale.

    6) Totò e Baggio danno spettacolo
    Juventus-Roma 5-0 (18 novembre 1990)
    La miglior Juve di Gigi Maifredi (che quell’anno finisce  fuori dall’Europa) coincide con la giornata di gloria di Totò Schillaci, fresco reduce dalle Notti Magiche del mondiale che l’Italia ha organizzato in casa. Totò si scatena e ne fa tre, la Roma si arrende presto. Nel tabellino finiscono anche Aldair (autogol di testa) e Roby Baggio, che fissa la cinquina al 90°. Curiosità: il gol è praticamente identico a quello che il “Divin Codino” segnerà quattro anni dopo al Mondiale Usa contro la Spagna.

    7) Montella gol scudetto
    Juventus-Roma 2-2 (6 maggio 2001)
    Il gol dell’Aeroplanino arriva fuori tempo massimo, al minuto 91, dopo che la Juve di Carlo Ancelotti è andata in vantaggio 2-0 (Del Piero e Zidane) e la Roma ha accorciato le distanze con Nakata. E’ un gol iconico, quello di Montella. Che proietta la squadra di Fabio Capello verso la vittoria dello scudetto. Il tocco sottomisura di Montella - a rendere vano il tuffo di Van der Sar che ha appena respinto un tiro di Nakata - diventa il poster di quella favolosa stagione.

    8) E dal nulla sbuca Riise
    Juventus-Roma 1-2 (23 gennaio 2010)
    L’eroe di giornata è un norvegese come quelli che si vedono nelle serie tv. Carnagione chiara, lentiggini, capelli rossi, tendenza ad arrossire, fisico da paura. Si chiama John Arne Riise, gioca terzino sinistro, e all’ultimo istante del match sbuca dal nulla e con un colpo di testa regala la più inattesa delle vittorie alla Roma. Da segnalare che fin lì la gara era stata segnata - con i gol e le giocate - dai due fuoriclasse-bandiera, Ale Del Piero e Francesco Totti.

    9) Il lampo del Pipita
    Juventus-Roma 1-0 (17 dicembre 2016)
    La Juve di Allegri, la Roma di Spalletti. Sfida di andata, a Torino fa un freddo cane, 1-0 Juve, il gol decisivo lo segna il “PipitaHiguain. È un gol da attaccante di razza, cercato, voluto, dribbling al limite e botta di sinistro, senza star lì a pensarci poi tanto. È una vittoria che porta la Juve a +7 sulle inseguitrici, margine di sicurezza che la condurrà fino alla vittoria dello scudetto, il 6° consecutivo, il 3° di Allegri. Dettaglio: Gigi Buffon sfodera un paio di clamorosi baffoni.

    10) L’urlo di Cristiano Ronaldo a porte chiuse
    Juventus-Roma 2-0 (6 febbraio 2021)
    Mesi cupi, di ansia e di dolore, il calcio italiano riparte, ma gli stadi - causa pandemia - sono chiusi. Si gioca senza pubblico e la Juve di Pirlo all’Allianz Stadium gioca una buona partita, sfruttando due errori della Roma allenata dal portoghese Fonseca. Vantaggio di CR7 (stop di destro e tiro immediato di sinistro da fuori area), poi autogol di Ibanez, che si impappina su un’incursione di Kulusevsky. Tensione a fine gara, con qualche bisticcio di troppo tra le due panchine.
     

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