Diario di una quarantena, Lombardoni a CM: 'Ripartiamo anche in Serie C, ma solo in sicurezza! Inter? Con Spalletti...'
Innanzitutto come state e come state vivendo questo momento in famiglia?
"Io sto bene, e anche se abito in provincia di Bergamo in una delle zone più colpite dall'emergenza, stiamo andando avanti. Da quando si è fermato il campionato sono tornato a vivere a Villa al Serio e il periodo non è sicuramente facile. Bisogna cercare di stare in casa il più possibile e sperando che il tutto passi in fretta"
La giornata tipo?
"Innanzitutto studio, perché sono iscritto all'università di scienze motorie e sto portando avanti questo progetto. Poi il pomeriggio mi alleno nel limite del possibile, con i programmi di allenamento che ci ha dato il nostro preparatore".
Momenti di svago o qualche hobby che rendono il tempo più "leggero"?
"Credo come tutti i ragazzi della mia età in questi giorni sto guardando molte serie tv e film e sto gicando tanto alla Playstation. Mi sono appassionato al gioco NBA2K mentre per le serie tv aspettavo da tempo l'uscita della Casa di Carta".
Si parla tanto dei club di Serie A, ma forse per la Serie C questo momento è ancora più difficile. Fra compagni cosa ne pensate e che posizione avete sul proseguire i campionati?
"La situazione è sicuramente molto delicata. Certamente vorremmo tornare a giocare, ma bisogna prima raggiungere una situazione in cui non ci sia più il rischio per nessuno. Non solo per noi giocatori, sia chiaro, mi preme che tutto debba essere in sicurezza anche per lo staff, per i responsabili e per tutte le persone che, anche a porte chiuse, ci seguono da vicino.
Giocare anche in estate?
"Anche lì entrano in gioco tante altre varianti che sono particolari per ognuno di noi. Io ho un contratto lungo, ma ci sono altri ragazzi che hanno i contratti in scadenza a giugno e bisognerà vedere bene come evolverà la situazione del virus".
Era una stagione particolarmente importante, la prima da giocatore “acquistato” dalla Pro Patria e stava andando abbastanza bene…
"Sicuramente per me finora era stata una buona parte di stagione, ho giocato tanto e cercare di dare continuità al mio modo di giocare e alle mie caratteristiche in campo. Diciamo che per me è stato un peccato che si sia fermata, ma prima di tutto viene la salute quindi va bene così".
Altri ex compagni di squadra dell'Inter Primavera, faccio l'esempio di Bettella hanno scelto di restare, magari giocando poco, fra Serie A e Serie B. Come mai la scelta della Serie C?
"La scelta principale che ho fatto è stata quella di provare a trovare una squadra e una società nei professionisti con cui giocare con continuità. Credo sia ciò che ti aiuta a crescere maggiormente una volta uscito da un settore giovanile così importante come quello dell'Inter. Volevo giocare per migliorarmi e la Pro Patria è stata la scelta giusta".,
Un paio di anni fa, con l’Inter in emergenza difensiva, con Spalletti è arrivata la convocazione in prima squadra. Com’è stato il rapporto con il mister e con i compagni?
"Sì, con Spalletti ho fatto 4-5 panchine fra Serie A e Coppa Italia. Il periodo passato con loro è stato sicuramente positivo e uno dei più belli della mia carriera finora. Sembra banale, ma non solo allenarsi con loro, ma anche guardare ogni comportamento, apprendere i loro segreti anche senza giocare era importantissimo. L'obiettivo è quello di provare a tornare a quei livelli".
Il ricordo più importante finora in carriera?
"Ho avuto la fortuna di vincere qualcosa a livello giovanile, ma sicuramente il ricordo più bello che ho impresso nella memoria è stato l’ultimo scudetto Primavera vinto con l'Inter, da capitano. Il momento in cui ho alzato il trofeo, quella serata, sicuramente è un ricordo che porto nel cuore".
E invece il rimpianto più grande?
"Sicuramente uno dei momenti più difficili è stato in Youth League, giocavamo contro il Manchester City gli ottavi di finale e avevo la possibilità di tirare il rigore decisivo. Ho preso la traversa e purtroppo siamo stati eliminati. La Nazionale? Ad essere sincero non è un gran rimpianto perché come detto sono arrivato nel giro più importante forse tardi ai tempi della Berretti e della Primavera quindi entrare in quel giro che è abbastanza chiuso e va avanti dall'Under 15 è abbastanza complicato".
Qual è il sogno per il futuro?
"Il mio progetto nel breve è cercare di continuare a migliorare me stesso il più possibile, di continuare a giocare e sicuramente cercare di salire di livello e di categorie, ma per ora resto con i piedi per terra e sono felice alla Pro Patria".
Per concludere proviamo a dare un messaggio positivo anche per la gente di Bergamo, di Alzano Lombardo e delle vostre valli?
"Il momento è difficile, soprattutto in queste zone qui che sono le più colpite. Però ne usciremo, e per farlo dobbiamo soltanto rispettare le regole. Sappiamo che il dovere stare in casa è un sacrifico, ma non è niente rispetto ai sacrifici veri, quelli delle persone che stanno lottando contro il coronavirus tutti i giorni. State tranquilli che supereremo anche questa battaglia".