Diaconale spiega il suo ruolo: 'Creare un clima nuovo intorno alla Lazio'
La Lazio ha presentato stamattina il nuovo responsabile della comunicazione biancoceleste, il giornalista Arturo Diaconale. "Chi mi conosce sa che sono una persona di principi e di dialogo - le sue parole in conferenza stampa -. Credo in alcuni valori ma soprattutto nella possibilità di dialogare e confrontarmi con tutti senza pregiudizi, ma pretendendo lo stesso rispetto che io manifesto verso gli altri. Il compito che mi affida Lotito è impegnativo e affascinante, bisogna creare un nuovo clima intorno alla squadra e anche intorno alla sua immagine. I tifosi del Milan sono andati da Berlusconi a protestare, anche se lui nel bene e nel male ha fatto la storia del club rossonero: lo stesso accade con Lotito, che nel bene o nel male ha fatto la storia della Lazio. Non è malese, non è cinese: sta qua e si prende le aggressioni di quelli che sanno che possono farlo perché sta qua. Dobbiamo ricreare un certo clima di amore intorno alla Lazio. I tifosi senza andare allo stadio perdono l'amalgama tra loro, lo stadio dà senso alla comunità. Cos'è la lazialità per me? Una storia, una tradizione: è avere assistito a Padova-Lazio quando avevo 11 anni e vedere esultare un bambino al gol di Selmosson. Nella mia infanzia la lazialità era anche uno spirito un po' aristocratico, la Lazio veniva considerata la squadra dei signorini: siamo nati a Piazza della Libertà, gli altri nacquero molto dopo. Noi siamo sempre stati più educati e mi piaceva perché era un tratto distintivo positivo. Dobbiamo recuperare quell'autorevolezza, e smontare i pregiudizi che ci sono nei confronti della squadra, della società e soprattutto dei tifosi. Dobbiamo essere all'altezza della città in cui ci troviamo".