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Diaconale: 'Spadafora ha visione negativa dello sport. È contro la ripresa della Serie A. Sulla Juve all'estero...'
"Noi ci mettiamo la faccia e ci piacerebbe finire il campionato ad oggi positivo, ma non c’è certezza di ripartire e stravincere. Dal punto di vista economico, una interruzione a noi ci conviene. Qui con lo stop si vuole distruggere il sistema calcio, il blocco è dovuto dall’impossibilità del Governo di porre misure adatte. Con tamponi e test sierologici di massa, questo problema non ci sarebbe stato. Negli altri paesi si sta riprendendo la vita normale, con alcune riaperture delle attività commerciali. Spadafora? Prevalgono visioni culturali oggettivamente pericolose, il ministro ha ispirato il no alle Olimpiadi a Roma. La scaletta delle riaperture è bizzarra… i congiunti che non si sa chi siano di preciso. Senza ripartenza può esserci una crisi veramente significativa per il calcio italiano. Chi vorrà più fare contratti con il nostro Paese? L’incertezza è la cosa più grave".
Poi, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, Diaconale ha aggiunto: "Spadafora ha fatto di tutto per far capire che era contro la ripresa della Serie A. Perché? Se dovessi fare un'ipotesi direi che il ministro fa parte della stessa parte politica di chi non voleva le Olimpiadi. Ha una visione dello sport assolutamente negativa. Non credo ai complotti, se c'è l'intenzione di far ripartire il calcio il ministro Spadafora lo può tranquillamente far ripartire senza prendersela con gli eventuali complottisti”.
PIANO B - “Non so, lo devono sapere Gravina e Malagò, sicuramente si pensa a qualcosa. La Roma ha detto che manderà i propri calciatori per i parchi ad allenarsi? Volevo proporre una provocazione: portiamo la Lazio al parco dei daini ad allenarsi come quando è nata. Cosa succederebbe? Problemi enormi di ordine pubblico. Evitiamo gli assembramenti. I giocatori della Juve all’estero? A lungo andare è stata una decisione lungimirante, loro si sono allenati fuori dal Paese, noi invece siamo stati chiusi in casa tutto il tempo. Non avevamo la certezza di poterci allenare dal 4, ma l’intero Paese chiedeva di tornare a uno spiraglio di normalità".