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Di Natale e il rifiuto alla Juve. Bonini e la sigaretta di Platini, 'Tre tazze' cuore Roma
TOTO' DI NATALE, 1977, ex attaccante di Empoli, Iperzola, Varese, Viareggio, Udinese
Capocannoniere 2009-10 (29 gol) e 2010-11 (28 gol)
E stato la bandiera dell'Udinese, con la cui maglia è primatista di presenze e di reti in Serie A (385 presenze e 191 reti) in 12 stagioni
Nell'agosto 2010 rifiutò il traferimento alla Juve, anche se non avrebbe dovuto cambiare maglia. “Quando mi contattò la Juventus, dissi al presidente che volevo rimanere ed è così che abbiamo deciso che sarei rimasto a vita”. I tifosi gli hanno dedicato il coro “Un Capitano, c’è solo un Capitano“. Ha le idee chiare su cosa NON farà, adesso che ha smesso: “Non farò l'allenatore, sono vecchio e non voglio combattere con i giocatori giovani”.
Giocatore d'altri tempi non solo per la fedeltà alla maglia, ma anche nella scelta della compagna: ”Non potrei stare con una donna che fa la showgirl, preferisco una donna tranquilla, timida come mia moglie, che è una donna di valore, e che ha tirato su due figli. Ci siamo scelti perché siamo due tipi tranquilli".
MASSIMO BONINI, 1959, detto “Il Maratoneta” e “Casco d’oro”, ex mediano sanmarinese di Bellaria, Forlì, Cesena, Juventus, Bologna, Juvenes, San Marino. Nella Juve di Trapattoni era quello che correva per Platini. "L'Avvocato entrò nello spogliatoio. [...] Quando si presentò sulla soglia, Michel stava allacciandosi una scarpa, la sigaretta accesa in bocca. "Ma come, Michel? Un atleta come lei fuma nell'intervallo?" Accanto a Platini si stava asciugando Massimo Bonini [...] Platini diede una gran pacca sulle spalle nude del compagno, poi, alzando lo sguardo verso Agnelli, dopo una lunga tirata alla sigaretta, disse semplicemente: "Avvocato, l'importante è che non fumi Bonini, è lui quello che deve correre".La cosa importante in quelle situazioni è il rispetto e posso dire che ce n'era tanto. Platini, oltre a essere un gran giocatore, era una persona molto intelligente e semplice. Non si è mai dato arie e non mi ha mai messo in difficoltà. Quando il rispetto è reciproco, dentro e fuori dal campo, non c'è campione, anzi c'è il campione umano e professionale e, forse, proprio questo fa la differenza". Vinse 3 scudetti, la Coppa Campioni, l'Intercontinentale, la Coppa delle Coppe, la Supercoppa Europea, la Coppa Italia e un Mundialito per Club. Divenne titolare scalzando Furino: "Mi piaceva giocare mediano perché non ero al centro dell'attenzione, bensì del gioco. Dovevo correre tanto e bene e a me veniva tutto semplice. Aiutare un compagno che è in difficoltà per me è sempre stata ed è una cosa affascinante, come fare un passaggio smarcante o un gol. Il ruolo di mediano ha, aveva, un'importanza che non è stata compresa sino in fondo. In quella Juve erano tutti calciatori di grande talento che cooperavano, perché nessuno di loro faceva solo la fase offensiva. Era una squadra molto spregiudicata. Anche a me piaceva attaccare, andare in avanti per cercare la conclusione personale, non mi faceva certo impazzire dover stare dietro a coprire, ma in quell'undici c'era bisogno di uno come me perché i meccanismi funzionassero all'unisono e per non scoprirsi di fronte agli avversari". Ha giocato nell'U21 italiana perché allora San Marino non era membro dell'UEFA. Una volta che entrò a farne parte, non ha mai voluto rinunciare alla cittadinanza sanmarinese ed ha giocato nella nazionale maggiore del suo paese.
MAURIZIO GANZ, 1968, detto (dai tifosi interisti) "El segna semper lu",, ex attaccante di Sampdoria, Monza, Parma, Brescia, Atalanta, Inter, Milan, Venezia, Fiorentina, Ancona, Modena, Lugano, Pro Vercelli. Per un totale di 13 diverse maglie Si è ritirato nel 2007. Suo figlio Simone gioca nel Verona, ma è di proprietà della Juventus. Ha giocato nella nazionale padana. Ha vinto lo Scudetto col Milan nel 1998-99 ed è stato capocanniere in serie B (19 gol) 1991-92 quando giocava nel Brescia. Fu il primo acquisto dell'era Moratti e quando passò al Milan fu accusato di tradimento. “Sarei stato un pazzo a pensare di giocare al posto di Ronaldo ma avrei potuto giocare con lui, io sarei rimasto all'Inter per molti anni e avrei segnato altri gol per i nerazzurri ma è andata in un'altra maniera. In quel momento mi cercavano il Lecce e il Milan e scelsi i rossoneri...avessi scelto il Lecce sarei andato via fra gli applausi, lo capisco ma sono stato un professionista, non ho tradito nessuno". Attualmente allena la Bustese, in serie D. “Ho scelto la Bustese perché è la società che più mi ha voluto, perché è un club giovane, sano ed affamato. Di motivazioni ne ho tante così come di voglia di lavorare duro per poter far bene, il mio sarà un calcio propositivo e la mia dovrà essere una squadra con personalità, i miei giocatori dovranno dare tutto per la maglia che indossano."
RICCIOTTI GREATTI, 1939, ex centrocampista di Fiorentina, Palermo, Reggiana, Cagliari
Molti pensavano che il nome Ricciotti, invero insolito, facesse parte del cognome. In realtà si tratta di un nome risorgimentale che riprendeva il cognome dei tre fratelli patrioti Domenico, Giacomo e Nicola Ricciotti. Così si chiamava il quarto figlio di Garibaldi. Era diffuso soprattutto in Emilia, Toscana e Friuli e infatti Greatti è nato in Friuli. Nel Cagliari ha giocato 9 stagioni (dal 1963 al 1972) vincendo lo storico scudetto 1969-70 ed era il direttore d'orchestra. Entrato poi nel ramo assicurazioni come titolare dell' agenzia più importante in Italia per fatturato della società di assicurazioni Sida, nel 1987 fu arrestato dalla Guardia di Finanza con l'imputazione di frode fiscale e associazione a delinquere. Secondo l'accusa avrebbero truffato il fisco per svariati miliardi di lire emettendo e registrando fatture per operazioni inesistenti. Nel 2013 invece è stato condannato in primo grado ad 5 mesi in un processo per abusi edilizi nella propria abitazione che ha coinvolto anche il sindaco di Quartu. All'esordio assoluto del Cagliari in serie A Roma Cagliari (2-1) il 13 settembre 1964 realizzò una doppietta segnando il gol del Cagliari e, con un autogol, il primo della Roma. Fu ingaggiato dal Cagliari dopo che il presidente Arrica e l'allenatore Silvestri, a causa di un problema ai tergicristalli dell’auto in cui viaggiavano, furono costretti a fermarsi e nell’attesa decisero di andare a vedere Lucchese-Reggiana. Nonostante una prova incolore del centrocampista, Silvestri si rivolse ad Arrica: “Voglio quel giocatore”.
OMARI TETRADZE, 1969, detto “Tre tazze” dai tifosi giallorossi, ex terzino destro georgiano/russo, alla Roma dal gennaio 1997 al luglio 1999. Nato in Georgia, allora facente parte dell'URSS, dopo l'indipendenza della Repubblica Georgiana, nel 1991, fuggì nella neonata Federazione Russa, della quale diventò cittadino, rifiutando il passaporto georgiano. Con la nazionale russa partecipò anche ad USA 94 e ad Euro 96 Nato come ala destra diventò un terzino puro, sebbene con spiccate propensioni offensive. A Roma Nel 96-97 giocò soltanto 8 partite di campionato, compreso il 2-2 interno contro la Reggiana datato 23 febbraio. Qui Tetradze segnò un autogol in sforbiciata che permise agli emiliani di portare via, al novantesimo, un punto prezioso dall'Olimpico. A settembre 97 patì il primo di una lunga serie di infortuni al ginocchio. Nell'estate del 1998 arrivò l'ennesimo infortunio, stavolta davvero grave, che costrinse il difensore a restare fuori dal campo per tutta la stagione. Con un gesto nobile e insolito, che i tifosi giallorossi ancora ricordano con molto affetto, nella primavera del 1999 Tetradze chiese e ottenne la rescissione del proprio contratto, conscio del fatto che l'infortunio stava andando per le lunghe e per la società - con la quale avrebbe avuto ancora 4 anni di stipendio assicurati! - sarebbe stato difficile "piazzarlo" altrove in estate. Attualmente è allenatore del Tobil, in Kazakistan
Buon compleanno anche a
LEONARDO MOROSINI, 1995, trequartista del Brescia
LORIS TORTORI, 1988, attaccante del Venezia
MARCO SFANO', 1988, terzino sinistro della Lupa Roma
IVANO DELLA MORTE, 1974, ex centrocampista di Chievo, Vicenza, Genoa, Cesena, Ascoli, Alessandria. Si è ritirato nel 2008. Suo figlio Matteo è nella Primavera della Pro Vercelli
SRDJAN SPIRIDONOVIC, 1993, ala sinistra austriaca, ma di origine serba, dell'Admira Wacker, ex Vicenza e Messina
GIORGIO DE GIORGIS, 1957, ex attaccante di Sampdoria, Cremonese, Catanzaro, Udinese, Triestina, Brescia, Pergocrema. Procuratore di Ujfalusi e Roberto Mancini e attualmente dei fratelli Rigoni