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  • Di Matteo:| Si gioca il Chelsea con Juve e City

    Di Matteo:| Si gioca il Chelsea con Juve e City

    Sfuriata del tecnico del Chelsea dopo il ko contro il West Bromwich, si cerca di recuperare Lampard.
    Di Matteo a nervi tesi: con Juve e City c'è in palio il futuro.
    In deroga al suo stile di professionista puntualissimo, sabato Roberto Di Matteo si è fatto molto attendere in sala stampa per commentare la sconfitta col West Bromwich. Un addetto agli spogliatoi ha spifferato ai cronisti locali il motivo del ritardo: uno sfogo del tecnico contro la squadra in toni insolitamente alti, se non addirittura violenti. Alla luce della soffiata, diventa trasparente il significato del discorso che Di Matteo, recuperato il consueto aplomb, ha fatto ai giornalisti: la trasformazione del Chelsea da monolite difesa-contropiede in frizzante squadra d'attacco sta costando troppo, almeno in questa fase. E quindi la settimana in arrivo, vero snodo stagionale fra la gara con la Juve decisiva per la Champions e il match casalingo di domenica in Premier contro la capolista City, potrebbe venire affrontata con rinnovata prudenza.

    Si cambia Campione d'Europa in modo rocambolesco (ultradifesa, fortuna e Drogba le chiavi), il Chelsea ha totalmente cambiato pelle in estate, lasciando andare il portentoso ivoriano ma aggiungendo sulla trequarti diamanti purissimi come Hazard e Oscar (e Marin, che tornerà utile) al già presente Mata. Il problema è che il 4-2-3-1 giocato con tre fantasisti alle spalle del declinante Torres lascia scoperte mediana e difesa, specie quando le frequenti assenze di Terry — ora infortunato, prima squalificato — tolgono il totem davanti a Cech. Così Di Matteo, che domani recupererà Ashley Cole sul fianco sinistro, sta pensando di avanzare l'esterno multiuso Bertrand togliendo un trequartista, Hazard a giudicare dalle scelte di turnover di sabato. A meno che — e sarebbe clamoroso — il restyling non sia così totale da far saltare addirittura il centravanti (ma un Barcellona non si costruisce in 72 ore).

    Problema Luiz Di Matteo ha fatto riposare anche Ramires, partner a sua volta offensivo del mediano Obi Mikel. Le voci di corridoio ipotizzano un tentativo di recuperare per domani anche Lampard, ma le conferme non abbondano: la sua esperienza sarebbe preziosa anche perché già manca l'altro mammasantissima Terry, l'unico capace con esempio e urlacci di tenere sveglio David Luiz. Ecco, il centrale brasiliano è un caso da psicanalista: fisicamente e tecnicamente dominante — un altro Thiago Silva per intenderci — paga il difetto che un difensore non può mai permettersi, la distrazione. Il modo in cui si è fatto uccellare da Long gridava vendetta al cielo (Di Matteo infatti pareva Munch), tanto che la sua titolarità per domani viene data in bilico: l'alternativa è la restituzione di Ivanovic al ruolo di centrale accanto a Cahill, col propositivo Azpilicueta terzino destro.

    A rischio Quando il rendimento del Chelsea non lo soddisfa, Roman Abramovich è solito inviare al suo tecnico un sms molto sintetico: un punto di domanda. Sabato Di Matteo l'ha certamente ricevuto, e sa che in caso di sconfitta a Torino e/o mancata vittoria col City anche il suo tempo potrebbe avvicinarsi alla scadenza. In caso di eliminazione dalla Champions il Mondiale per club di dicembre, estrema assicurazione sulla sopravvivenza, potrebbe non bastare. Do you remember Rafa Benitez 2010?


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