DI MARZIO ALERT: 'D'Ambrosio vuole l'Inter, ma il Toro...'
È il parametro zero più ricercato d'Italia. Danilo D'Ambrosio. Una vita a correre su e giù per le fasce, grinta e mille polmoni per il Toro. Fino alla decisione di non rinnovare il contratto. Che scade a giugno. Ma, come prevedono le norme, dal primo febbraio, l'ormai ex capitano granata può già firmare per un altro club e andarsene gratis. I primi a spingere sono stati quelli del Milan, incontri e contatti, un impegno sulla parola per la prossima stagione. Poi si è inserito il Tottenham, gli agenti ospiti di Baldini a Londra, numeri e cifre. Mentre la Roma sondava e la Fiorentina s'informava. Poi, Mazzarri. Telefona a Danilo, siamo agli inizi di dicembre, e lo convince a non aspettare giugno: c'è una maglia da titolare che lo aspetta subito all'Inter. Che, dunque, s'impegna col ragazzo e il suo entourage e va a trattare con Petrachi per prenderlo subito. Il Toro lo valuta 2,5 milioni. Chiede Bardi, non impazzisce per Duncan e Benassi, vuole Botta. Va bene Botta. Ma Ausilio e Branca offrono il prestito, mentre la richiesta è la comproprietà valutata alla pari dell'intero cartellino di D'Ambro. L'Inter dice no, forte dell'accordo col terzino. Il Torino minaccia di tenerlo in tribuna fino all'estate e chiama Juve e Roma per sapere se vogliono scendere in campo. A Sabatini l'idea non dispiace affatto, Garcia chiede un esterno. Ma c'è quell'intesa nerazzurra sul tavolo, fa (o dovrebbe fare) la differenza. È vero, non ci sono le firme perché non ci possono essere. Ma questa volta, a differenza della parola disattesa con Galliani, il gruppo D'Ambrosio vuole rispettare il sì a Mazzarri. Una volta, lo chiamavano braccio di ferro. Il club che non ti convoca per mandarti dove vuole, il giocatore che resiste o cede alle pressioni. Con un parametro per amico. O forse no.