Di Mariano a CM: 'I consigli di Totti e i messaggi con Pellegrini, a Palermo realizzo il sogno di mio zio Schillaci'
Antonucci a CM: 'L'assist a Dzeko e la voglia di mollare tutto. Avevo toccato il fondo, al Cittadella sono rinato'
Cosa ti è rimasto di quel tredicenne che sognava di diventare calciatore?
"La stessa passione e la stessa fame. Se mi guardo indietro ripenso a tutti i sacrifici e alle rinunce fatte durante l'adolescenza per raggiungere il mio obiettivo. Non rinnego nulla del mio passato, sono focalizzato sempre sul presente. Mi piace pensare che nella vita si possa sempre migliorare, a qualsiasi età".
Ai tempi della Roma ti sei allenato anche con Totti.
"Era un leader silenzioso ma anche un gran simpaticone, mi consigliava sempre solo di guardarmi intorno e di dare il pallone di prima appena mi arrivava, ma quella è una giocata che solo lui riusciva a fare. Era un fenomeno!".
Con Corini avevi lavorato già a Novara, come ti ha convinto a tornare a Palermo?
"Lo stimo come persona e allenatore, conosco bene il suo calcio molto propositivo: per un attaccante è l'ideale. Per me, palermitano, è stato molto facile accettare di tornare qui".
Che effetto fa vestire la 10 rosanero?
"E' solo un numero. Quello che conta davvero è quell'aquila davanti al petto che rappresenta una storia di più di 120 anni. Questa maglia va sempre onorata, per i tifosi e quelli che hanno dato tutto per questo club".
A settembre siete stati a Manchester ospiti del City, che giornate sono state? "E' stata un'esperienza preziosa che ci ha permesso di toccare con mano l'organizzazione del City Football Group, anche se non abbiamo incontrato nessun giocatore del Manchester".
Dopo lo 0-3 con la Ternana c’è stato un diverbio tra te e i tifosi, ci racconti com’è andata?
"Non c'è stato nessun diverbio, le immagini tv hanno dato una rappresentazione distorta della realtà. Dopo la partita qualcuno dalle tribune mi ha chiesto di andare più vicino ai nostri tifosi in quanto palermitano, e visto che ci metto sempre la faccia ho detto che non sarebbe stato un problema. Nella gara successiva col Pisa, dopo il mio gol c'è stato un boato assordante".
Tuo zio Totò Schillaci quest’anno ha scommesso su di te. Ogni tanto ti dà qualche consiglio?
"Quando ci vediamo mi chiede sempre come va, ma non va mai oltre. Il suo rimpianto è quello di non aver mai indossato la maglia del Palermo".
Nella Primavera della Roma sei stato compagno di Lorenzo Pellegrini.
"E' un giocatore che già in Primavera faceva la differenza, tirava fuori tutta la sua personalità. Ogni tanto ci sentiamo ancora oggi, siamo rimasti in contatto".
A Palermo c’è Brunori che ha numeri migliori di Ciro Immobile. "Sono due attaccanti con il gol del dna. Immobile è stato 4 volte capocannoniere in Serie A, Matteo è rinato a Palermo e si sta prendendo grandi soddisfazioni come la convocazione in Nazionale".
@francGuerrieri