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    Di Maria insegue la finale, problema alle spalle ma non gioca: Fideo-Juve, a chi è convenuto?

    Di Maria insegue la finale, problema alle spalle ma non gioca: Fideo-Juve, a chi è convenuto?

    • Federico Targetti
    Angel Di Maria ha fatto una scelta molto precisa quando ha deciso in estate di accettare la proposta della Juventus: un impegno reciproco, da parte del giocatore nel fornire assist e giocate di qualità alla squadra, e della squadra nell'offrire al giocatore palcoscenici di livello top per essere certo di partecipare a Qatar 2022 con l'Argentina, ultimo mondiale per lui come per Messi. Un torneo che vede l'Albiceleste di Di Maria in finale, ma con un apporto, ancora una volta, minimo da parte del Fideo, vittima dell'ennesimo problema fisico stagionale e di una svolta tattica decisa dal ct Scaloni

    CRONISTORIA - Il primo scricchiolio con la Juve già nella preseason, nulla però di tale da impedirgli di incantare alla prima col Sassuolo. Eppure, l'adduttore cede di nuovo, e Di Maria salta due partite di campionato e una di Champions. Il recupero è trafelato, rientra ma poi deve gestirsi e rinunciare anche alla sfida con la Salernitana, quindi le due giornate di squalifica per il rosso contro il Monza e l'infortunio al bicipite femorale rimediato ad Haifa, dopo che aveva messo a segno tre assist nella gara d'andata. Totale: più partite saltate (11) che giocate (10) con la Juve nella prima parte di stagione. Un gol e quattro assist, ma mal distribuiti in due sole partite. Nelle altre otto, niente da inserire nei tabellini. 

    ARGENTINA OK, MA... - Giusto in tempo per rispondere presente alla chiamata di Scaloni, di prendere a pallonate gli Emirati Arabi Uniti con due gol e un assist nell'amichevole del 16 novembre, poi via a Qatar 2022: 90' in campo nella sconfitta a sorpresa con l'Arabia Saudita, poi l'assist a Messi nella vittoria sul Messico (69') e un nuovo fastidio, stavolta al quadricipite, avvertito al 59' di Polonia-Argentina: "Ha sentito qualcosa, il muscolo si è indurito e abbiamo preferito cambiarlo - ha detto Scaloni nel post partita -.  È un giocatore importante e non abbiamo voluto rischiare". C’è ottimismo per l’impiego già nell’ottavo di finale contro l’Australia, ma Angel non gioca, gli viene preferito Paredes con un centrocampo tutto corsa e tattica. Così anche contro l’Olanda, con ingresso al 112’ e dunque appena 8’ in campo, e ancora panchina per l’intera durata della semifinale contro la Croazia.
     
    FINALE A RISCHIO – Se è vero che squadra che vince non si cambia, Di Maria, anche se tecnicamente impiegabile, rischia seriamente di non essere protagonista neanche nell’ultimo atto della manifestazione che ne ha guidato le scelte negli ultimi sei mesi. E allora viene da chiedersi: col senno di poi, a chi ha giovato l’operazione Di Maria alla Juve? Non alla società, che ha appesantito il monte ingaggi con 7 milioni per questa stagione; ma neanche troppo al giocatore, che si è assicurato la convocazione ma ci ha rimesso l’integrità fisica, che magari avrebbe potuto conservare tornando nella sua Rosario come non ha mai nascosto di voler fare una volta finito a Torino. Dopo il fischio finale di domani, specie se l’Argentina perderà senza impiegarlo, dovranno essere fatte valutazioni profonde sulla seconda parte di stagione.
     

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