Di Maria esce tra i fischi: ha vinto il Mondiale, alla Juve è stato di passaggio
Nicola Balice, inviato a Torino
Fischi. Di delusione, di rabbia, di frustrazione. E chissà quali altri sapori possono avere i fischi rivolti dai tifosi dell'Allianz Stadium ad Angel Di Maria. È finita ed è finita male. Ma i fischi sono forse per il fatto che sia finita senza davvero cominciare. Perché c'è stato il botto alla prima, contro il Sassuolo: un doppio botto, il primo gol e il primo assist, soprattutto il primo infortunio. Da lì in poi la controversa prima parte di stagione, ancora qualche lampo nel buio, una continua corsa ad ostacoli con il Mondiale a rappresentare un fattore condizionante oltre ogni aspettativa. E nel 2023 un paio di mesi illusori, da vero Di Maria, prima del calo di rendimento e di motivazioni. Con quella trattativa per il rinnovo di contratto che si è infine bruscamente interrotta per l'eccessiva distanza di vedute, tra richieste economiche che non sono coincise con il rendimento complessivo e la necessità di avere certezze da parte del club. Insomma, è finita. I FISCHI – Ed è finita tra i fischi. Che si sono allargati pure sui social, se l'immaginava diversa questa stagione di club, Di Maria. Se lo immaginavano diverso il suo rendimento anche i tifosi, anche la società, anche Max Allegri. E tutti i rimpianti che ci possono essere in questo matrimonio sembrano essere legati proprio al flop di questa stagione, non al fatto che non ci sarà un secondo capitolo. Anche questo è un segnale significativo: due mesi e qualche sprazzo di vero Di Maria non possono bastare, non possono giustificare il fatto che la Juve abbia puntato tutto su di lui e Paul Pogba per impostare questa stagione. Tremenda, sotto ogni punto di vista, al di là di ogni demerito che pure c'è stato. Ma quei fischi, tutto sommato, hanno anche un altro significato: se non sono giusti, sicuramente non sembrano sbagliati.
