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Di Maria di nuovo in Italia: i motivi dell'anno grigio alla Juve, l'avvio super al Benfica e il paragone con Berardi
L'ANNO ALLA JUVE - La stagione di Di Maria a Torino è stata travagliata e tormentata per tanti motivi. A inizio 2022-23, il classe 1988 di Rosario ci aveva messo del suo, utilizzando la Juve soprattutto come uno strumento per allenarsi in vista dei Mondiali con la sua Argentina. Tornato dal Qatar da campione del Mondo, Di Maria si è poi trovato nel bel mezzo della stagione "surreale" del club, finendo per sprofondare insieme a tutto l'ambiente, complice anche un rapporto non idilliaco con Allegri e con la dirigenza.
VERBA VOLANT - Un'annata, quella trascorsa alla Continassa, che l'attuale giocatore del Benfica ha riassunto così in una recente intervista: "E' stato un anno difficile per il club. Non ho mai capito quello che è successo durante la stagione. Ho provato a capirlo e fare il mio dovere quando mi toccava giocare. Non ho giocato molto e alla fine mi è dispiaciuto. Ho avuto parecchi colloqui con i dirigenti della Juve, il mio impiego non era quello di cui avevo discusso con l'allenatore a inizio anno. A volte ci si rende conto che le parole non valgono molto".
COME BERARDI - E ora di nuovo l'Italia, San Siro, l'Inter, dove Hakan Calhanoglu fa notare un interessante parallelo con l'uomo più in forma del calcio italiano, quel Domenico Berardi mattatore contro i nerazzurri nel successo del Sassuolo al Meazza del 27 settembre e oggetto irrealizzato dei desideri del mercato juventino durante l'estate. "Occhio a Di Maria - spiega Calhanoglu -. È un giocatore che sa come giocare queste gare, un po' come Berardi, anche per la posizione in campo. Dobbiamo stare attenti, ha tanta qualità e ha esperienza".