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Di Francesco: 'Mi voleva il Siviglia, Berardi ha le palle e disse no alla Roma'
PASSATO - "Diciamo che c’è un po’ di rammarico. Non ho rancore, ma solo voglia di rimettermi in gioco. In fondo ho anche portato il Sassuolo in Europa League. Tornando alla Champions coi giallorossi, la “remuntada” col Barcellona non nacque in una settimana, ma da un percorso. La mentalità europea è quella che mi piace. Io sono abituato a lavorare con quello che ho, anche se a volte si può sbagliare. Non ero d’accordo con quel mercato. Però sono stato io a lanciare Zaniolo, quando dei club non lo volevano neppure in prestito. Invece lo feci esordire col Real Madrid per fargli capire che credevo in lui. Un po’ come ho fatto con Berardi. Dopo il no di Malcolm, volevamo prenderlo, ma lui ci disse: 'Non voglio essere una seconda scelta'. Oltre a essere un ragazzo straordinario, Domenico dimostrò di avere anche le palle. Monchi? Il secondo anno il nostro rapporto è cambiato. Si era logorato qualcosa e io mi sono fatto un po’ da parte, invece dovevo andare a sbattere con le mie idee. Dopo la semifinale di Champions con la Roma, non avrei dovuto accettare il mercato successivo. All’interno l’ho detto, ma il mio carattere mi ha portato a non dirlo pubblicamente. In questo Mourinho è un grande, ma proverò a migliorare anche in questo".
FUTURO - "Ora che progetto può sedurmi? Uno in Italia oppure in Spagna, dove si gioca il 4-3-3 o il 4-2-3-1 che piace a me, anche nella mentalità. In passato, ad esempio, mi voleva il Siviglia".