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    Romamania: i gol che 'non contano' di Dzeko e la squadra di Sabatini...

    Romamania: i gol che 'non contano' di Dzeko e la squadra di Sabatini...

    • Paolo Franci
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    Non riesco ancora a capire se sono più entusiasta per quel che è stato o irritato per quel che poteva essere. Chiariamo subito: grande partita, straordinario Di Francesco che, si spera, dovrebbe aver spazzato via le ultime sacche di resistenza sulle sue indubbie capacità. Non si domina una partita allo Stamford Bridge per caso, lo dico per qualche scettico irriducibile che starà già lì col sopracciglio alzato. Rode parecchio però, nel vedere una squadra così bella e coraggiosa, finalmente svelta e fluida come se la immaginava il suo allenatore, scivolare sugli errori individuali dei suoi difensori. Ieri, scrivendo per il mio giornale, QN, ho pensato alla Roma come ad uno di quei mostri mitologici. E l'ho immaginata con busto, testa e zampe anteriore di un leone e il resto, la parte posteriore, di una papera. Sensazione acuita dall'assenza di Manolas.

    CHI L'HA VISTO? - Sì perchè se ripenso alle corbellerie di Bruno Peres, Juan Jesus e in paio di frangenti anche di Fazio, mi torna su la colazione. Intendiamoci: nessuno vuol buttare la croce su questi tre – tra l'altro Fazio l'ha giocata alla grande e anche Juan Jesus, se non ne avesse combinate un paio... - e in particolare sui primi due, perchè loro fanno quel che gli è concesso dal dio del pallone, ma è chiaro come il mercato di Monchi, a metà tra 'Chi l'ha visto?' (Moreno) , 'ER medici in prima linea' (Karsdorp e Schick), e le esigenze finanziare di Pallotta, stiano influendo sui limiti della squadra. Un peccato. E la coincidenza di Rudiger immalinconito sulla panca di Antonio Conte non ha aiutato a scacciare questo pensiero. Poi, mettiamoci pure che ieri, più che la Roma di Monchi, era quella di Sabatini, Kolarov e Gonalons a parte. Eh sì, nove undicesimi di vecchia Roma a sbancare lo Stamford Bridge. Sia chiaro bis: me ne frego di Sabatini o di chiunque altro, semplicemente noto un particolare che deve essere saltato all'occhio di molti. Così come noto che Di Francesco abbia preferito utilizzare un meritevole Gerson a destra e non Under, altro acquisto di Monchi.

    Poi, però godiamoci le cose belle, oltre al calcio di Di Francesco finalmente sbocciato nella partita più difficile. Godiamoci Edin Dzeko. Sì, proprio lui, quello che qualche tempo fa i tifosi della Roma chiamavano Edin Cieco, infierendo sul rendimento del bosniaco alla prima stagione della Roma. Fino alla straordinaria doppietta londinese c'era ancora chi - reso cieco (e qui sì) dalle proprie opinioni fino a negare l'evidenza – pur di denigrarlo, parlava di attaccante bravo nel segnare quando non conta. Ieri sera, Dzeko gli ha dato due buone ragioni per chiudere finalmente la bocca.

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