Di Carlo indica la rotta:| 'Chi ben incomincia...'
Si fa sul serio, se mai c'è stato da scherzare. "La Coppa ci interessa" spiega subito Mimmo Di Carlo, sulla strada del Livorno. C'è la Coppa e c'è un Chievo da scoprire, in mezzo a dubbi assortiti, difesa-centrocampo-attacco al tagliando pre-campionato. Il campionato è a un tiro di schioppo e Mimmo nostro sogna risposte certe e qualche sorriso in più. "Beh, qualche problemino c'è stato, inutile nasconderlo" ammette. La questione-Sorrentino, il tiraemolla sul portiere, vado non vado, esco non esco, qualche segno l'ha lasciato. E poi, l'infortunio di Luciano, il viaggio in Perù di Cruzado, il Vacek che non c'è, il Caracciolo che forse ci sarà. In più, i dubbi sul modulo, niente di eccezionale, per carità. "Però, siamo partiti con un'idea e forse ne realizzeremo un'altra..." sospira Di Carlo. Mettiamoci dentro un po' tutto, ce n'è quanto basta per chiedere al Livorno risposte convincenti. A che punto siamo?
IL MODULO. Mimmo nostro non ci gira troppo attorno. "Nella condizione in cui siamo, dopo averlo provato, credo sia saggio tornare a quattro in difesa" commenta. "D'altra parte, giocando con i quattro, il Chievo negli ultimi anni è stato una delle migliori difese. Cambiare per cambiare non ha senso. Nè insistere a tutti i costi quando vedi che qualche difficoltà c'è. Mica è semplice assimilare nuovi schemi e nuovi movimenti, a questo punto l'idea di giocare con i 3 dietro resta un po' in surplace, ne riparleremo più avanti". Morale, Frey e Jokic sulle fasce, Andreolli (o Morero) assieme a Cesar in mezzo, davanti a Squizzi, preferito all'ultimo arrivato Puggioni. E Sorrentino? Sorrentino non figura neanche nell'elenco dei convocati, per adesso fa un paio di giorni di vacanza, poi si vedrà. L'impressione è che il Chievo non voglia mollare la presa e a questo punto è difficile immaginarsi il finale. Può essere il Palermo, ma potrebbe essere, anche, Chievo. Aspettiamoci di tutto. IL CENTROCAMPO. Già, facile immaginarsi i tormenti del Mimmo. Uomini contati, si fa presto a fare i conti. Rigoni in cabina di regia, Hetemaj alla sua destra, dall'altra parte c'è da inventarsi qualcosa, visto che Cruzado per adesso non c'è. "Penso a Fatic" riprende Di Carlo. Fatic che è stato una delle belle sorprese di questo avvio e che sul centrosinistra potrebbe avere buona gamba per rispondere alla chiamata in un ruolo che pure gli è abbastanza nuovo. De Falco in panchina, apsettando una chiamata. E il trequartista? "Qualcosa inventeremo" sorride Di Carlo, già capace di inventarsi Pinzi e adesso in attesa di novità dal mercato. Per stasera, lì sulla trequarti, potremmo anche aspettarci la carta Thereau. Perchè no, il prode Cyril? BOCCHE DA FUOCO. Lui, dietro a Pellissier e Paloschi, almeno questa sembra l'intenzione. E questa è pure una delle attrazioni più gettonate della serata. Perchè il capitano non si discute e il suo giovane compagno ha tutte le qualità per completare un percorso destinato a portarlo molto lontano. Sarà interessante vederli assieme, capirne l'intesa, verificare come servirli per sfruttarne appieno un potenziale che il Chievo, in questi ultimi anni, non ha mai avuto. "Paloschi lavora da poco con noi, ma ha già capito lo spirito che serve. E le qualità non gli mancano di certo. In coppia con Pellissier? Quando tu hai giocatori forti, non è mai un problema...". In attesa di capire se lo diventerà per gli altri, il Pelo e il Palo cercano i primi colpi di una stagione che potrebbe essere di grande divertimento. Il tutto, sulla strada che porta all'Olimpico, dove tra sette giorni ricomincerà la giostra. "Per ora, pensiamo al Livorno e alla Coppa" taglia corto Di Carlo. "Inutile dire che ci teniamo e che non è solo una tappa sulla via del campionato. Partire bene è fondamentale, vincere ti dà morale e ti dà certezze, che servono per costruire una squadra. Vincere aiuta a vincere". Cominciamo subito ?