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    Di Carlo ha ridato anima al Chievo dopo Ventura, ma il Parma formato Europa League è da applausi

    Di Carlo ha ridato anima al Chievo dopo Ventura, ma il Parma formato Europa League è da applausi

    • Furio Zara
    Non sappiamo se Di Carlo riuscirà a salvare il Chievo, ma sappiamo che gli ha dato un cuore, un equilibrio, un senso. Forse non sarà sufficiente, ma è già abbastanza considerato come il club di Campedelli, tra D'Anna e Ventura, ha cominciato questa stagione. Di Carlo ha conquistato tre pareggi di fila contro Napoli, Lazio e Parma (e prima ancora Ventura aveva fatto 2-2 col Bologna). Con Di Carlo in panchina i veneti sono ancora imbattuti. Punti che cambiano di poco la classifica (rosicchiato un punto all'Udinese, che però resta lontanissima, a -10) ma che hanno restituito dignità ad una squadra che sembrava privata di tutto. Invece l'orgoglio c'è.

    Come dimostra la resistenza agli assalti del Parma, che nel finale di partita ha giocato in superiorità numerica (espulsione di Depaoli per doppia ammonizione), ha colpito un clamoroso palo (Inglese) e un'altra occasione l'ha sciupata (Gagliolo). E' stata una partita aperta a qualsiasi risultato, combattuta (4 gialli per il Parma, tre per il Chievo), che ha vissuto di continui ribaltamenti di fronte. I gol sono arrivati da un botta e risposta che si è concretizzato ad inizio ripresa, nel giro di pochi minuti. Tiro-cross dell'eterno Pellissier, Stepinski a porta vuota porta il Chievo in vantaggio. Ma il Parma ci impiega un attimo a ristabilire la parità. Colpo da circo di Bruno Alves, che pareggia su punizione (secondo di tre gol in questo modo da quando è in Italia). Il tiro a giro del portoghese è da applausi e la magia sta tutta nella torsione del piede. Un vero colpo da biliardo.

    Come detto attorno alla mezz'ora il Chievo resta in dieci. Depaoli si fa cacciare per doppia ammonizione. A quel punto D'Aversa gioca le certe che ha, cioè poche. Perché in una partita così sarebbe servito - dall’inizio - uno come Gervinho. L'ivoriano - infortunato - sarebbe stato l'uomo ideale per scardinare una difesa blindata come quella del Chievo. In ogni caso applausi al campionato fatto fin qui dal Parma: con i suoi 21 punti è nel gruppone delle squadre che si sono messe in fila per l'Europa League. Obiettivo impensabile, per una squadra che tre anni fa era nei dilettanti e che da allora - un salto alla volta - ha trovato una sua dignitosissima collocazione in serie A. Nelle ultime quattro partite ha conquistato 7 punti, tornando a galla dopo il ko di San Siro.

    IL TABELLINO

    Parma-Chievo Verona 1-1 (primo tempo 0-0)


    Marcatori: 1’ s.t. Stepinski (C), 8’ s.t. Alves (P)

    Assist: 1’ s.t. Pellissier (C)

    Parma (4-3-3): Sepe; Gagliolo, Bastoni, Alves (27’ s.t. Gazzola), Iacoponi; Rigoni, Scozzarella, Barillà; Di Gaudio (21’ s.t. Sprocati), Inglese, Biabiany (12’ s.t. Siligardi). All. D’Aversa.

    Chievo Verona (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Barba, Bani, Depaoli; Hetemaj (26’ s.t. Giaccherini), Radovanovic, Obi; Birsa (29’ s.t. Cesar); Pellissier (23’ s.t. Meggiorini), Stepinski. All. Di Carlo.

    Arbitro: La Penna

    Ammoniti: 3’ p.t. Depaoli (C), 6’ p.t. Rigoni (P), 26’ p.t. Barillà (P), 30’ p.t. Gagliolo (P), 35’ Hetemaj (C)

    Espulsi: 28’ s.t. Depaoli (C)

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