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    Magia di Quagliarella, è il bomber per Mancini. E la Samp vola verso l'Europa

    Magia di Quagliarella, è il bomber per Mancini. E la Samp vola verso l'Europa

    • Renzo Parodi
    Il Boxing Day genovese sorride alla Sampdoria: 2-0 al Chievo e quinto posto in classifica, in piena zona Europa. Che volete di più, tifosi sampdoriani? La locomotiva blucerchiata fila a tutto vapore e i sogni non sono più fatti di cartapesta. Il Chievo ha lottato gagliardamente impastando il tritacarne di Giampaolo per l'intero primo tempo, concluso sullo 0-0. Il micidiale uno-due di Quaglairella (solito capolavoro, di tacco come nel 3-0 contro il Napoli) e Ramirez non gli ha lasciato scampo. Troppo netta la differenza tecnica tra le due squadre. Appena le forze dei clivensi hanno ceduto è venuta fuori la Sampdoria.
     
    Spalti non proprio gremiti, come aveva invocato Giampaolo, però atmosfera caldissima. La Sampdoria è uscita dal tunnel (un punto in quattro gare), avendone raccolti undici nelle precedenti ultime cinque (tre vittorie e due pareggi). Moderato turnover di qua e di là, Giampaolo rispetto ad Empoli dà via libera a Colley, Saponara e Caprari (autore della doppietta vincente in Toscana) e inizialmente tiene in panca Tonelli, Ramirez e Defrel. Di Carlo inaugura la linea verde, il totem Pellissier parte in panca e gioca Stepinski, con i babies Leris e Kiyine controfigure di Giaccherini e Rigoni.

    Dovrebbe essere la festa in onore di Fabio Quagliarella, che ha firmato il rinnovo del contratto con scadenza giugno 2020. Complici, forse, le libagioni natalizie, la Sampdoria sembra offuscata e confusa e il Chievo - che Giampaolo aveva saggiamente definito un avversario assai ostico - grazie ad un assetto tattico variabile (dal coriaceo 5-4-1 in fase di non possesso all'agile 3-4-1-2 in condizioni di possesso palla) si dimostra un boccone indigesto e persino insidioso da inghiottire. Pressing forsennato da parte di Stepinski e Meggiorini, le punte designate, sui difensori blucerchiati, in modo da impedire la partenza rapida dell'azione; movimento a fisarmonica dei centrocampisti, il giovine e capelluto Kiyine sfoggia addirittura qualche colpo di classe che strappa oohh di meraviglia agli spettatori di casa.

    Di Carlo non sarà Mourinho, ma con squadre del calibro del Chievo organizza un gioco lineare e ficcante che spreme il meglio dai suoi. Il primo tempo di conseguenza scivola via soprattutto nei piedi degli ospiti, bravissimi a far girare a vuoto i dirimpettai centrocampisti blucerchiati (Praet latitante, Linetty scontato), costretti ad affannose chiusure e a remare a vuoto rincorrendo gli avversari anziché, come pretenderebbe il copione, farsi inseguire da loro. A centrocampo soltanto Ekdal ha i tempi giusti per contrastare il tourbillon clivense. Sulla trequarti Saponara è un pesce fuor d'acqua e Quagliarella un naufrago senza salvagente, stretto nella tenaglia Bani-Cesar. Caprari ha il quid per accendere qualche estemporaneo fuocherello, rimasto peraltro senza conseguenze.

    Tiri in porta della Sampdoria nei primi 45': zero. Anzi no: uno, un destro filante da trenta metri di Praet in pieno recupero, assorbito con i pugni da Sorrentino. Il Chievo davanti ha messo in campo qualche fiammata con Meggiorini e Leris e un pugno di cross controllati facilmente da Colley, Andersen e Audero. Ha tenuto costantemente in allarme la difesa sampdoriana, costretta a restarsene agganciata ai suoi sedici metri, facendo mancare qualsiasi sostegno ai centrocampisti. Insomma che si vuole di più da una squadra data per spacciata già ai nastri di partenza, una squadra resuscitata dalla cura Di Carlo, arrivata a Genova sulla scorta di sei pareggi filati (cinque con il nuovo tecnico)?

    Ripresa: Giampaolo qualcosa deve inventarsi e fa la cosa più ovvia. Tira via il fumoso Saponara e mette in campo Ramirez che ultimamente gli ha tolto diverse castagne dal fuoco. E il gioco è fatto: Quagliarella e la festa. Ricordate? Ebbene, l'highlander blucerchiato trasforma in gol con un colpo di tacco un pallone calciato come una rasoiata da Ramirez: magia assoluta che fa esplodere di gioia lo stadio. Gol numero 11 in campionato (ottava partita consecutiva timbrata dal capitano), gol numero 138 in carriera in serie A. Se Mancini permette, il bomber ce l'ha bello e pronto in casa. Festa grande al "Ferraris" eppure il Chievo non si squaglia all'istante. Prova a fare il suo calcio tutto slanci e percussioni e però qualcosa in campo è cambiato. La Sampdoria ha preso coraggio e l'urlo del pubblico la richiama ad altre e più nobili imprese. E puntualmente al 13' Ramirez infila di finezza Sorrentino anticipandolo sul primo palo correggendo un sontuoso cross dalla sinistra di Murru: 2-0 e match virtualmente in cassaforte per la Sampdoria.

    Il calcio, mistero infinitamente bello. La Sampdoria stracca e svogliata del primo tempo ha lasciato il posto alla Sampdoria spigliata e decisa della ripresa e non basta la spiegare la metamorfosi il cambio Saponara-Ramirez. Lo spettacolo è decisamente cresciuto, purtroppo il giovane e inesperto arbitro Giua si mette di punta per rovinarlo. Troppa tolleranza nella valutazione dei falli commessi dal Chievo, la sensazione è che non voglia infierire sull'ultima in classifica. Difatti ignora diversi evidenti interventi scorretti ai danni dei giocatori sampdoriani. Una direzione di gara eccessivamente all'inglese che sconcerta i giocatori e fa imbufalire i tifosi. L'ammonizione - la prima di tutto il match - ad Andersen per un fortuito testa contro testa con Stepinski all'11' è paradigmatica della schizofrenia dell'arbitraggio di Giua. Il centrale danese, diffidato, salterà la trasferta di sabato contro la Juventus. Il primo ammonito del Chievo (che ha sostituito Jaroszynski e Kiyine con Depaoli e Giaccherini) è Cesar, al 29' della ripresa! Ciliegina finale, Giua ammonisce Ramirez, che si era aggrovigliato con Bani, anziché Sorrentino accorso dall'assistente a sollecitare il giallo per l'uruguaiano. Se Sampdoria-Chievo per Giua era un esame di maturità, l'arbitro di Olbia può ripassare a settembre.

    Il finale è in crescendo per la squadra di Giampaolo. Al 37' Quagliarella quasi schianta la traversa della porta di Sorrentino con un destro terrificante su calcio di punizione. Fabio avrebbe meritato l'apoteosi della doppietta. Giampaolo richiama Praet, che ha riscattato il fiacco primo tempo giocando una gagliarda seconda frazione di gioco e concede un contentino a Jankto. Il grande escluso del girone di andata. Non c'è più storia. Vittoria all'inglese e Sampdoria al quinto posto, sempre più europea.   

    IL TABELLINO


    Sampdoria-Chievo 2-0 (primo tempo 0-0)

    Marcatori:  2' s.t. Quagliarella, 13' s.t. Ramirez.

    Assist : 2' s.t. Ramirez, 13' s.t. Murru. 

    Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Sala, Colley, Andersen, Murru; Praet (41' s.t. Jankto), Ekdal, Linetty; Saponara (1' s.t. Ramirez); Caprari (30' s.t. Defrel), Quagliarella. All. Giampaolo.

    Chievo Verona (3-4-1-2): Sorrentino; Bani, Cesar, Barba; Leris, Obi (15' p.t. Hetemaj), Radovanovic, Jaroszynski (20' s.t. Depaoli); Kiyine (26' s.t. Giaccherini); Stepinski, Meggiorini. All. Di Carlo.

    Arbitro: Antonio Giua della sezione di Olbia.

    Ammoniti: 11' s.t. Andersen (S), 29' s.t. Cesar (C), 39' s.t. Ramirez (S).

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