Il derby dei tecnici:| Tocca a Cosmi e Simeone
Erano disoccupati. E li divideva pure l'oceano, uno a Firenze, l'altro a Buenos Aires: due strade, due mondi che non si erano mai sfiorati, nemmeno da giocatori, quelli di Diego Simeone e Serse Cosmi. Nessun punto di contatto. E dev'essere stato per un'esigenza di appeal, spettacolo e fantasia, se il regista supremo e bizzarro della partitissima di Sicilia li ha scelti così in fondo simili per interpretare i ruoli principali: allenatori di Catania e Palermo, debuttanti e felici, l'uno di fronte all'altro in un piccolo fazzoletto d'erba del Massimino in una domenica d'inizio aprile, entrambi vulcanici, campioni di grinta e temperamento, pronti a saltellare di gioia o a mulinare le braccia per la rabbia.
Chi poteva dirlo. Pensarlo. Immaginarlo. Il 14 novembre nel giorno della gara d'andata al 'Barbera' chiusa 3-1 per i padroni di casa, il derby apparteneva a Delio Rossi e Marco Giampaolo, entrambi poi esonerati. Le prodezze di Pastore, hombre del partido, l'ex opinionista Cosmi le ha ammirate in tv tra un'analisi tecnico-tattica e una battuta divertente delle sue: quel pomeriggio commentava per Mediaset Fiorentina-Cesena finita 1-0 con gol di Gilardino. Dall'altra parte del mondo, Simeone ricaricava le batterie a Buenos Aires dopo l'amara esperienza al San Lorenzo culminata col divorzio: anche lui, nel giorno della festa della mamma in Argentina, ha applaudito da casa i colpi da cineteca del Flaco, suo connazionale.
E 4 mesi e 20 giorni dopo, il talento Pastore si materializzerà domenica al Massimino dinnanzi a lui nella sfida più argentina che ci sia mai stata a queste latitudini. Simeone non l'ha mai vissuta e si avvicina al grande giorno con curiosità, come del resto Cosmi. Che nemmeno nella sua carriera di allenatore ne ha mai disputate di stracittadine 'perché quando ero a Brescia l'Atalanta era in B e quando il Perugia faceva la serie A, la Ternana era giù - aggiunge il tecnico del Palermo - e sarà davvero un'emozione che porterò sempre con me, perché questo derby avrà qualcosa in più rispetto agli altri: ci sarà il pubblico di entrambe le squadre e sarà la partita della civiltà'.
Sono due storie di calcio vero in copertina. E allo stadio saranno coinvolti anche loro, venuti da lontano, nel clima rovente del palio di Sicilia, malgrado la sfida sia ad allarme rosso per le rispettive esigenze di classifica: come una corrida. Saranno 90' intensi, fino alla fine: li immaginano così i due primattori-toreri della panchina. Due tipi sanguigni che sprizzano entusiasmo, troppo simili per amarsi e per odiarsi. All'ingresso in campo per l'ottavo derby senza l'ispettore Filippo Raciti tremeranno le gambe a molti, ma non a loro: Simeone e Cosmi, quelli che il 14 novembre scorso fissavano il vuoto, in attesa di una chiamata, a 11.167 chilometri di distanza.
(La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)