Un rapporto vissuto in chiaroscuro con il pubblico biancoceleste, fra stagioni sì e momenti no. Stefano Mauri e la Lazio. Una storia nata quasi per caso nel mercato invernale del 2005-06. Un'idea di Walter Sabatini, prima bocciata poi avallata da Delio Rossi allora appena orfano di Cesar. All'inizio della scorsa stagione, escluso a Genova contro la Sampdoria alla prima giornata, il centrocampista ha meditato l'addio poi, complice il veto di Reja, ha sposato definitivamente il progetto Lazio. A volte criticato, spesso applaudito, Mauri con i biancocelesti ha stretto un binomio indissolubile, che una stagione fa si è tramutato in un prolungamento di contratto sino al 2013. Finalizzatore, assist man, Mauri è un mix di qualità e quantità al servizio della squadra. I numeri parlano chiaro: con lui in campo lo scorso anno la Lazio aveva una media scudetto. Capace di attaccare gli spazi, fondamentale nel lavoro di raccordo con le punte, quest'anno il brianzolo ha dimostrato tutta la sua importanza da subito, alla prima giornata contro il Milan a San Siro dove ha confezionato i due assist vincenti per Klose e Cisse.

Fermo ai box dal 15 settembre scorso per una lesione di secondo grado alla coscia sinistra, Mauri adesso punta dritto al derby. 'Ci sarò, è un appuntamento al quale non voglio assolutamente mancare', ha spiegato l'altro giorno in un noto locale di Milano, dov'era in compagnia della fidanzata. In questi giorni il centrocampista sta lavorando alacremente per non perdere l'appuntamento dell'anno, la partita che potrebbe cambiare il volto della stagione biancoceleste. Mauri, dal suo sito internet ufficiale, ha lanciato un chiaro messaggio a compagni e tifosi: 'Sto lavorando come un pazzo per rientrare il prima possibile'. In queste settimane ha sofferto, da casa, seguendo i compagni di squadra in televisione, ora è pronto per tornare in campo ed aiutare la Lazio a centrare la prima vittoria all'Olimpico in una partita fondamentale anche per il futuro di Edy Reja.

(Leggo - Edizione Roma)