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Derby d'altri tempi, manifesto della sportività. Torino macchina da trasferta: un punto per l'Europa
Pronti-via, allora, ed è come se scrivessimo con il vecchio inchiostro, magari anche inchiostro simpatico. Derby della vigilia di Superga 70, nessuno che pensi a eventuali rigurgiti, positivi e negativi, di emotività come accadde ad esempio nel derby appena post mortem di Meroni, un inopinato 4 a 0 per il Toro. Piace scrivere rigirandoci nei modi delle vecchie sfide ed anche delle vecchie cronache, piccolo contributo nostro, giornalistico, all’atmosfera quasi distesa da derby ideale d’antan, sempre caldo ma non mai rovente.
Stadio della Juve mica pieno, anzi: a scudetto vinto non partono i torpedoni degli abbonati lontani, meno che mai in un giorno feriale. Bella fetta di tifosi granata che sbandierano ai loro giocatori già nel riscaldamento. Nessuna striscionistica ad hoc, a rammentare e intanto usare lo scudetto o l’Ajax. Juventus con nove assenti ma leggi la formazione e sembra assai forte comunque. Torino povero di riserve valide, tre soli assenti però pesanti: Moretti, Iago Falque e Djidji, gioca Bremer difensore brasiliano, sinora 12’ in due partite di serie A (11’ + 1’). Cielo con nubi da grande pioggia, come quel giorno là.
Allegri e Mazzarri hanno giocato sino all’ultimo al gioco di prendersi sportivamente sin troppo sul serio: forte il tuo Toro con una sola sconfitta in trasferta, vuoi mettere la tua Juve con il campionato stradominato. Ha funzionato, niente tensioni fuori dello stadio, polizia rilassata dopo gli straordinari da Tav del 1° maggio. Al via epifania di un bandierone immane tricolore: “la Signora ha vinto ancora”.
La partita, enfin. Niente per 11’, poi Chiellini cicca in area, Belotti non se lo aspetta e la palla gli picchia sul petto e finisce a Szczesny. Impegni anche per Sirigu, che respinge quasi sempre, ormai, senza rischiare prese ballerine. Al 17’ il gol granata, Cancelo esegue male una rimessa laterale, Pjanic su Lukic è goffo, si fa sbattere via senza fallo di nessuno, Lukic segna il suo primo gol per il Toro. Da lì all’84’ semplicemente una partita normale, appena bella, molto onesta, senza teatralità, finzioni, contorcimenti, con Orsato quasi perfetto a dirigere bene il piuttosto facile. Ronaldo - sin lì bloccato bene specie da Izzo – si eleva come Pelè in un Brasile-Italia mondiale, Bremer granata quasi esordiente e comprensibile anello debole della catena difensiva se l’è perduto, 1 a 1, giusto e persino bello, sano così. Orsato proclama 5’ di recupero e fischia dopo 4’ la fine, si scusa dell’errore, fa riprendere, si ride.
La Juve ha perso in casa un punto per lei comunque inutile, niente altro. Il Toro ne ha preso uno fuori casa chissà se utile per l’Europa, comunque in trasferta ha perso sinora solo a Roma. Per molti spettatori da stadio o da divano un derby così è da pizzicotti per verificare che sia davvero tutto vero. In attesa ovviamente tremebonda di un ritorno alla bieca normalità, di cui non possiamo fare a meno.
IL TABELLINO
Juventus-Torino 1-1
Marcatori: p.t. 18' Lukic (T); s.t. 39' Ronaldo (J)
Assist: s.t. 39' Spinazzola (J)
Juventus (4-4-2): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Cuadrado (33' s.t. Matheus Pereira), Pjanic, Matuidi, Bernardeschi (40' s.t. De Sciglio); Kean, Ronaldo. A disp. Pinsoglio, Del Favero, Caceres, Barzagli, Muratore, Nicolussi Caviglia. All. Allegri. Torino (3-4-1-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Rincon, Meité, Ansaldi; Lukic (33' s.t. Aina), Berenguer (25' s.t. Baselli), Belotti. A disp. Ichazo, Rosati, Zaza, Singo, Damascan, Millico. All. Mazzarri.
Arbitro: Orsato di Schio.
V.A.R.: Giacomelli di Trieste.
Ammoniti: p.t. 34' Matuidi (J); s.t. 4' Rincon (T), 23' Lukic (T), 26' Bonucci (J), 37' Bernardeschi (J), 45' Bremer (T).