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  • Denis, il mistero della 'K': 'Mi hanno ucciso un parente, sono preoccupato'

    Denis, il mistero della 'K': 'Mi hanno ucciso un parente, sono preoccupato'

    "A fine partita il mio amico Javier Zanetti mi ha fatto i complimenti. In famiglia c'è chi è mezzo interista per via degli argentini che ci giocano, però mi hanno festeggiato". Lo dice German Denis, il ritrovato bomber dell'Atalanta, due giorni dopo aver sconfitto l'Inter con una doppietta.  "Sono contento perchè è stata una vittoria importantissima - spiega Denis, come si legge su Repubblica.it -. I compagni sapevano che prima o poi il gol sarebbe tornato, anche se non è un pensiero fisso". 

    L'occasione è utile per chiarire il mistero della maglietta con la "K" esibita dopo il gol del 2-1, in cui qualcuno ha voluto leggere l'iniziale della presidentessa argentina Cristina Fernandez de Kirschner: "La politica non c'entra, è un fatto personale: due anni fa mi hanno ammazzato un familiare, poco tempo fa a mia madre hanno puntato una pistola al petto. Ho la famiglia in Argentina e sono preoccupato".
     
    Ma cosa significa, in realtà, il simbolo che campeggiava sulla maglietta messa in evidenza dall'attaccante dell'Atalanta? Un articolo di Luca Bassi, per  La Stampa, ci aiuta a fare chiarezza sulla questione
     
    T-shirt contro la presidente argentina Kirchner. Ma non scatta la prova televisiva e l’attaccante evita sanzioni. Denis, la protesta dell’altro mondo passa inosservata.
    Più di duecentomila persone giovedì scorso sono scese in piazza a Buenos Aires e in altre città argentine per protestare contro il governo di Cristina Kirchner. Una protesta che non ha lasciato indifferente nemmeno German Denis, il bomber dell’Atalanta che domenica sera, dopo aver realizzato il gol del momentaneo 2-1 nella sfida tra Atalanta e Inter, ha mostrato alle telecamere una maglietta bianca con una «K» sbarrata, la stessa che inizialmente - vuoi per l’euforia portata dal gol, vuoi per la mancanza di conoscenza del panorama politico sudamericano - è passata inosservata ai più.

    In molti si sono chiesti cosa rappresentasse quel simbolo, quella «K» messa a mo’ di divieto. E il mistero è stato svelato ieri mattina, quando si è capito che quello apparso sulla t-shirt mostrata da Denis non era altro che un marchio di protesta con un chiaro sfondo politico, protesta più che mai in voga in terra argentina perché rivolta contro il governo presieduto da Cristina Kirchner (da qui, appunto, la «K» in questione), la donna salita sulla poltrona più importante e prestigiosa della politica del Paese e lasciata libera nel 2007 dal suo stesso marito, Néstor Carlos Kirchner.

    Una storia, quella della dinasty argentina, che ha origine con l’entrata sulla scena politica dello stesso Néstor Carlos Kirchner, divenuto presidente dell’Argentina nel maggio del 2003 e rimasto a capo del governo fino al 2007, quando la moglie Cristina ha preso il suo posto. Sostenuto dal centrosinistra, il movimento in questione da anni divide le forze politiche del Paese tra chi sostiene la presidentessa e chi invece no: i primi si riconoscono anche dall’utilizzo simbolico della lettera «K»; i secondi invece dalla stessa lettera, ma sbarrata. Proprio come Denis domenica sera.

    L’immagine dell’ex attaccante di Udinese e Napoli con la maglietta ha compiuto in poche ore il giro del mondo, arrivando anche in Argentina, dove il gesto di Denis è stato accolto con entusiasmo e, al tempo stesso, disappunto dal popolo sudamericano. Ma cosa rischia ora il Tanque nerazzurro? I tifosi bergamaschi ieri se lo sono chiesti con una certa preoccupazione. In realtà, Denis non dovrebbe subire nessun tipo di sanzione dal momento che né sul referto di gara arbitrale né sulle richieste della prova televisiva è stata segnalata la cosa. Il giudice sportivo, dunque, non dovrebbe prendere provvedimenti.

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