Sono diventate un caso “internazionale” le parole rilasciate alla stampa danese dall'ex calciatore dell'Atalanta Joakim Maehle sui metodi definiti “dittatoriali” dal tecnico Gian Piero Gasperini, che hanno portato alla nascita di due schieramenti tra chi, fra gli ex calciatori, ha rincarato la dose e chi ha preso le sue difese. Da una parte Merih Demiral, il difensore recentemente trasferitosi in Arabia Saudita dopo mesi di incomprensioni e di esclusioni da parte dell'allenatore piemontese, dall'altra Dejan Kulusevski e Ruslan Malinovskyi che, pur riconoscendo la durezza degli allenamenti a cui erano sottoposti nella loro esperienza bergamasca, hanno però fatto emergere soprattutto i lati positivi del Gasperini-pensiero.

DEMIRAL NON MOLLA - In merito alle dichiarazioni rese dal giocatore ucraino, appena rientrato nel campionato in Serie A tra le fila del Genoa dopo un anno di “esilio” al Marsiglia, è tornato a dire la sua Demiral, molto attivo in questi giorni sui social: "Ma di la verità Mali. Ho visto con i miei occhi quello che hai passato".  Un post successivamente cancellato ma che aveva ricalcato quello scritto nei giorni scorsi – a commento di un tweet del profilo ufficiale dei colleghi di Goal.com – circa le parole dell'ex compagno di squadra Maehle. A questo punto si attende la ripresa del campionato e la prima conferenza stampa dell'Atalanta per avere la probabilissima replica dello stesso Gasperini.