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Delusione Milan, giocatori colpevoli più di Pioli. Leao si accende quando vuole lui: è giusto rinnovargli il contratto?
Leao, invece, si è preso un 5 dalla “Gazzetta” che lo ha bocciato con l’aggettivo “anonimo”. Con l’aggravante che ultimamente sta deludendo sempre di più. Ricordare, per credere, la precedente trasferta sul campo del Torino, dove era stato bocciato con un voto ancora più severo (4) dalla “Gazzetta”, ed evidentemente anche da Pioli che lo sostituì dopo l’intervallo, malgrado l’esigenza di rimontare due gol di svantaggio. Siccome tre indizi costituiscono una prova, si può aggiungere il naufragio di Leao nella serataccia di Champions sul campo del Chelsea. La prova, appunto, che il portoghese promette molto, ma non mantiene in proporzione a livello di gol e soprattutto di prestazioni importanti nelle gare che contano, in cui deve essere il campione a trascinare la squadra e non viceversa.
A questo punto, quindi, è lecito chiedersi se davvero sia il caso di rinnovagli il contratto, con robusto aumento. Il tempo passa e Maldini, l’11 ottobre scorso, cioè quasi un mese esatto fa, aveva detto che si augurava di ufficializzare l’accordo prima del mondiale. Visto che la telenovela continua, prima di perderlo a parametro zero, come è già successo colpevolmente con Donnarumma, è meglio cercare di ricavare il massimo da chi lo cerca, perché è difficile immaginare che dopo il Mondiale Leao torni più maturo e continuo.
Al di là della sua ultima prestazione negativa, non si può però addebitare a lui la colpa dei due punti persi a Cremona, perché oltre a Leao hanno sbagliato altri suoi compagni. Origi, che ha fallito una grande occasione nel primo tempo, e De Ketelaere che ha rischiato l’espulsione nel finale, hanno infatti indirettamente confermato di non essere stati in grado fin qui di rinforzare il Milan, sconfessando le scelte di Maldini e del suo staff, complici anche loro quindi del mancato salto di qualità della squadra. Ma anche altri rossoneri che avevano vinto lo scudetto sono stati più colpevoli di Pioli per i due punti lasciati a Cremona. Ci riferiamo a Hernandez e Giroud, le cui squalifiche non sono il frutto della sfortuna ma della loro indisciplina, visto che il difensore è riuscito ad accumulare cinque cartellini gialli in meno di un terzo del campionato, mentre l’attaccante malgrado i suoi 36 anni di esperienza, con un titolo di campione del mondo, si è tolto la maglia dopo il gol del 2-1 contro lo Spezia, come avrebbe fatto un ragazzino che segna all’esordio, meritandosi l’espulsione. Anche se manca la controprova, con Hernandez, e soprattutto Giroud, a Cremona sarebbe finita diversamente. E nessuno poi avrebbe criticato Pioli.