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    Delio Rossi torna sul pugno a Ljajic: 'E' stato un fatto scenico, sono scivolato sennò non sarebbe successo'

    Delio Rossi torna sul pugno a Ljajic: 'E' stato un fatto scenico, sono scivolato sennò non sarebbe successo'

    Delio Rossi è tornato a parlare dell'episodio con Adem Ljaijc quando l'allenatore era sulla panchina della Fiorentina. Queste le sue parole a TvPlay: "L’episodio di Ljajic mi ha tolto tanto, mi ha condizionato la carriera ma secondo me c’è tanto perbenismo e ipocrisia nel calcio come ultimamente si è visto negli episodi di D’Aversa e Acerbi. Se un gesto è sbagliato a livello pubblico lo è anche nel privato e invece hanno due valenze diverse. È stato più un fatto scenico, sono scivolato se no non sarebbe successo quello che è successo. Se fosse successo negli spogliatoio non lo avrebbe saputo nessuno o se avessimo vinto avrebbe avuto un’altra rilevanza. È facile parlare seduti sul divano davanti alla televisione ma per avere un giudizio su una persona devi conoscerla e viverla”.

    SU MOTTA E INZAGHI - "Quest’anno in Serie A mi ha sorpreso Thiago Motta, pensavo fosse bravo ma non così tanto. Il Bologna gioca bene e sta meritando la posizione che ha, non ha una rosa superiore alle altre. Sicuramente mi sorprenderei se resistesse e arrivasse al quarto posto perché sulla carta ci sono squadre che erano e sono più attrezzate. Simone Inzaghi? Ho visto tanti calciatori che poi sono diventati bravi allenatori perché forse hanno imparato dai miei insegnamenti. Simone Inzaghi è stato un mio giocatore però si fatica a dire chi da giocatore può diventare un grande allenatore nel momento stesso che lo alleni. Lo status cambia perché da calciatore pensi solo a tE stesso mentre da allenatore è il contrario. Sicuramente Inzaghi ha condiviso lo spogliatoio della Lazio con tanti campioni e coltivi una sensibilità calcistica diversa ma da lì a dire che sarebbe diventato un allenatore di questo calibro mi sarei sorpreso quindi onore e merito a lui”.

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